Escono i nuovi film

Fumetti, fantascienza e storie quotidiane. Il weekend in sala è ricco di novità e di opere prime
John Carter

John Carter
 
La Walt Disney fa uscire il suo filmone avventuroso e fantascientifico di oltre due ore, gioia per grandi e piccoli amanti delle favole moderne in 3D. Il film, diretto con mano sicura da un esperto come Andrew Stanton, immaginifico negli effetti speciali, è la saga divertente, tratta dal classico fantascientifico di Edgar Rice Burroughs, eroe di romanzi e fumetti di ieri e di oggi.
John Carter – un palestrato ma convincente Taylor Kitsch – è il capitano dell’esercito, stanco delle guerre, che si ritrova magicamente su Marte, dove aiuta i buoni e la principessa Dejah (una affascinante Lynn Collins) a vincere sui cattivi, prepotenti e distruttori.
 
In un mondo sull’orlo del collasso – come la nostra terra, insiste il cinema made in Usa –, sarà l’eroe stanco che ritrova coraggio e vita per sconfiggere il male e ritrovare l’amore: naturalmente con la bella, e furbetta, Dejah, principessa scienziata (!!), e donna realizzata (una strizzatina d’occhio all’8 marzo, visto che il film esce il 7…).
 Mai banale, con un ritmo incalzante che non lascia distrarre occhio e mente, il film corre all’impazzata attraverso paesaggi marziani assolati, voli su apparecchi ultramoderni, capriole e volteggi di decine di metri e, ovviamente, battaglie, dolori, vittorie: tra costumi e scene seducenti. Chi ha visto i peplum avventurosi del passato ricorda che in fondo gli ingredienti per il successo sono gli stessi: amore, vendetta, giustizia, la donna bisognosa d’aiuto ma in realtà forte, l’eroe generoso, i cattivi fatti fuori.
 
Qui la supertecnologia miscela passato e presente con disinvolta abilità. E, perché no, sotto sotto con un sorriso sornione e compiaciuto per la voglia di avventure che al cinema non tramonta mai.
 
A simple life – Una vita semplice
 
Premiato a Venezia 2011, il film di Ann Hui racconta con stupefacente verità poetica la storia di Ah Tao, di famiglia povera, che ha passato una vita a servizio di un’altra famiglia. Colpita da ictus, decide di recarsi in un ospizio, ma l’ultimo della famiglia che ha servito, Roger, si occuperà di lei. Un piccolo grande film, fatto di sentimenti e di gratitudine: un’eccezione rara nel cinema contemporaneo. Diretto con precisione calligrafica ma senza eccessi, lineare nel racconto e impersonato con grazia semplice da Andy Lau, è un’opera da non perdere.
 
Ti stimo fratello
 
Ci vuol coraggio per resistere sino alla fine in questo racconto di due gemelli, uno decisamente trash – il più vieto –, l’altro ingegnere prestato al design, impersonati entrambi da Giovanni Vernia, e il loro incontro-scontro, cui partecipa, per ragioni d’ufficio (si fa per dire) Diego Abatantuono. Più che irriverente, scontata l’imitazione di Checco Zalone. Purtroppo, non si ride. Ed è detto tutto. Eppure, questo sarebbe stato lo scopo…

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