Elezioni bis in Grecia, vittoria di Mitsotakis

La scelta del premier greco Mitsotakis di ricorrere ad elezioni anticipate ad un solo mese dalla consultazione di maggio, è stata vincente ed ha premiato Nea Dimocratia, il partito di cui è leader, che ha ottenuto da solo la maggioranza sufficiente a governare
Kyriakos Mitsotakis, leader del centrodestra di Nuova Democrazia, saluta i sostenitori fuori dalla sede del partito ad Atene, dopo aver vinto le elezioni dello scorso 25 giugno ottenendo da solo la maggioranza per formare un Governo per un secondo mandato quadriennale (AP Photo/Yorgos Karahalis) Associated Press/LaPresse)

Le elezioni del 25 giugno hanno confermato il risultato delle elezioni del 21 maggio con la vittoria di Kyriakos Mitsotakis (Nea Dimocratia), il crollo della sinistra di Syriza e la crescita dei socialisti del Pasok e dei comunisti. Ci sono state, però, anche delle sorprese spiacevoli come l’entrata per prima volta in Parlamento di due partiti di estrema destra, dei quali uno, Spartani, è una sorta di cavallo di Troia dei fascisti di Alba Dorata, l’organizzazione condannata nel 2020 dalla magistratura ellenica come organizazione criminale.

Nea Dimocratia, il partito di Mitsotakis, ha vinto con il 40,52% dei voti, assicurandosi così, in base alla legge elettorale, 158 seggi sui 300 del Parlamento ellenico. Quello che voleva il premier lo ha ottenuto: un risultato che gli permette di governare autonomamente senza dover cercare alleanze, cioè “un mandato pieno”. Un altro risultato atteso e confermato è stato l’ulteriore crollo di Syriza, dell’ex premier Alexis Tsipras, già evidenziato alle elezioni di maggio (e dovuto principalmente al fatto che pur essendo un partito del sistema, Syriza ha fatto ricorso per 4 anni ad una retorica completamente antisistema, confondendo gli elettori, che non hanno inoltre dimenticato il Terzo Memorandum e le sue conseguenze drammatiche sui greci): Syriza si è fermato al 17,84% e 48 seggi (dagli 86 seggi del 2019). Era pure atteso l’aumento del Pasok (socialisti), che ha ottenuto l’11,82% e 32 seggi, e del Kke(comunisti) con 7,69% e 20 seggi, entrambi avvantaggiati dal crollo di Syriza.

La formazione sovranista Soluzione Greca entra per seconda volta in Parlamento con il 4,48% e 12 seggi. Per la prima volta entra in Parlamento Rotta di libertà, il partito antisistema di Zoi Konstantopoulou (ex membro di Syriza ed ex presidente del Parlamento, ormai nemico giurato di Tsipras) con il 3,17% e 8 seggi, pure avvantaggiato dal crollo di Syriza.

Le sorprese spiacevoli sono l’entrata in Parlamento per prima volta di Niki (Vittoria), partito ultraortodosso con 3,69% e 10 seggi, e di Spartani, con 4,64% e 12 seggi. Spartani è una formazione sostenuta apertamente da Ilias Kasidiaris, uno dei fondatori di Alba Dorata, definito nel 2020 dalla magistratura come organizzazione criminale neonazista. Visto che Kasidiaris, essendo condannato e in prigione, non poteva partecipare alle elezioni si è servito di Spartani per aggirare la condanna.

Il presidente di Spartani, fin dalle sue prime dichiarazioni ha ringraziato Kassidiaris per il suo sostegno, provocando lo sdegno dell’opinione pubblica. L’intera opposizione accusa il precedente Governo di Mitsotakis di non aver saputo ostacolare tale sviluppo. Ovviamente le varie leggi e modifiche di leggi precedenti entrate in vigore proprio per ostacolare la formazione di organizzazioni criminali come Alba Dorata non sono state sufficienti. Va notato che Alba Dorata non era stata condanata per il suo profilo ideologico, ma per i reati che ha commesso (delitti, aggressioni contro migranti e profughi, incendi, ecc.). Si vedrà adesso se Spartani seguirà il percorso di Alba Dorata o se sarà una versione light della stessa ideologia. In ogni caso ci vorràattenzione e cautela politica.

Un’altra caratteristica di queste elezioni è stata la limitata affluenza, 52,77% rispetto al 61% registrato il 21 maggio, che ha avuto un impatto sul risultato elettorale di tutti i partiti. Una ridotta affluenza dovuta almeno in parte alle temperature elevate dei giorni scorsi, che hanno spinto molta gente sulle spiagge e molti giovani a partire per la stagione turistica, lavorando soprattutto nelle isole dell’Egeo.

Le sfide del nuovo Governo sono molte, ma gli elettori hanno dato una seconda opportunità a Nea Dimokratia e si aspettano risultati da Mitsotakis. Si spera che il mandato pieno non alimenti atteggiamenti di autosufficenza, sia nel premier che nei suoi ministri. Per il momento la scelta dei ministri evidenzia un Governo efficiente, esperto e di centro-destra, più che di destra. Si vedrà.

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