San Bernardino Tepenene è un piccolo villaggio rurale situato nella Sierra Mixteca dello stato di Puebla, in Messico. Lì, a oltre 2100 metri sul livello del mare, la tradizione contadina è ancora viva: la terra è mezzo di sostentamento e la milpa la tecnica agricola locale utilizzata per coltivare. Mais, zucca e fagioli crescono insieme, potenziandosi a vicenda, e costituiscono la base alimentare della zona. Poi si aggiungono anche altre specie, come la portulaca e i quelites (erbe selvatiche commestibili), ricche di vitamine e di calcio, o ancora il fico d’India e i pomodori.
In alcune famiglie la conoscenza viene comunemente tramandata. I giovani imparano insieme agli adulti ad arare, seminare, dissodare e raccogliere il mais. Altri si occupano di raccogliere e distillare l’agave per la produzione di mezcal. Ma non tutti hanno le stesse possibilità, e ogni volta la coltivazione diventa più difficile dovuto alla scarsità d’acqua.
A San Bernardino Tepenene la terra dipende interamente dalla stagione delle piogge per produrre raccolti, e se prima era possibile trovare acqua proveniente dal fiume Atoyac, ora il villaggio soffre di una siccità prolungata atipica conseguenza del cambiamento climatico e dell’inquinamento. Per questo motivo, molti abitanti sono costretti a lavorare nelle città vicine, se non a emigrare negli Stati Uniti.
In questo contesto entra in azione Guardianes de la Naturaleza (Guardiani della natura), un progetto socio-pedagogico incentrato sull’educazione ambientale. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di trasmettere ai più piccoli uno sguardo attento e consapevole sulla cura della terra, affinché diventino appunto “guardiani della natura”. L’idea è quella di valorizzare le tecniche e i costumi locali al fine di favorire il benessere della comunità.
Non si tratta di imporre dall’alto nuovi modi di vivere, bensì di costruirli insieme ai bambini e alle famiglie attraverso lo sviluppo dell’immaginazione e del pensiero critico. Ispirato agli insegnamenti del pedagogista Paulo Freire, Guardianes de la Naturaleza coinvolge i residenti in un processo di riflessione-azione mediante il quale comprendere come trasformare positivamente il territorio e le condizioni di vita che esso offre. In più, mira a sviluppare azioni emancipatrici che permettano di resistere alla logica consumistica che spesso danneggia territori come Tepenene, e a generare basi sociali per la difesa della vita ricercando l’equilibrio ecologico.

Attività artistica di Guardianes de la Naturaleza.
La metodologia di lavoro è attiva e partecipativa. Settimanalmente si svolgono delle attività educative e culturali incentrate sui temi dell’agroecologia, l’educazione e l’arte a cui partecipano fra le 20 e le 40 persone. «Molte famiglie e bambini ne hanno aderito, poiché si tratta di uno spazio di incontro, gioco e apprendimento, e a poco a poco si sono rafforzati la fiducia e l’amicizia», affermano da Guardianes de la Naturaleza.
Il gioco, lo sport e lo studio sono i mezzi attraverso i quali scoprire il territorio e riconoscere l’importanza di preservare le specie locali e le risorse naturali per la sopravvivenza della comunità. «Abbiamo fatto passeggiate in campagna e lungo il fiume per osservarne le caratteristiche – raccontano –. Abbiamo anche realizzato interviste ad adulti e anziani per recuperare la loro conoscenza della comunità e della natura, mappature collaborative, e riflessioni sulla storia del nostro Paese». Inoltre, si organizzano dei laboratori, delle proiezioni, delle attività artistiche che rafforzano valori come l’identità, e dei momenti di condivisione e convivialità.
Sono stimolanti anche i workshop di cucina. Ad esempio, con alcune madri curiose di esplorare altri modi di cucinare, è stata avviata un’attività di cucina vegana sfruttando gli ingredienti ricevuti dai programmi di sostegno sociale a cui non sono particolarmente abituate, come ceci e avena. Grazie a questa iniziativa hanno preparato insieme dei pasti da distribuire alle persone che aspettano e si prendono cura dei loro parenti negli ospedali della città di Puebla.
Oltre alle dure condizioni ambientali, gli abitanti di San Bernardino Tepenene si trovano ad affrontare altre sfide come la povertà e la mancanza di istruzione. Secondo i dati del 2020 dell’INEGI (Istituto Nazionale di Statistica e Geografia), solo il 46% della popolazione ha completato la scuola primaria e poco più del 20% la scuola superiore. Per questo, fra le funzioni di Guardianes de la Naturaleza è essenziale il supporto all’iscrizione scolastica.

I “guardiani della natura” durante una delle loro attività formative. Fonte: Guardianes de la Naturaleza.
Il progetto viene svolto da 8 volontari che contribuiscono alle attività regolarmente e 7 occasionalmente in base alle loro capacità e competenze. Per ampliare il suo raggio di azione, Guardianes de la Naturaleza lavora nella costruzione di un centro comunitario in cui poter svolgere ulteriori attività, come momenti di dialogo, corsi per le fasce di età più elevate, laboratori sulla sessualità e l’autodifesa per le giovani e supporto ad altri gruppi sociali in condizioni di vulnerabilità.
Il tutto in mira di offrire uno spazio collettivo, creativo, generativo e sicuro in cui vivere delle esperienze multiculturali e alimentare le prospettive di futuro nel tessuto sociale. «L’intenzione è che sia uno spazio di cui possano appropriarsi, abitare e in cui proporre azioni per la conservazione della natura e per il rafforzamento dei legami a beneficio dell’intera comunità», affermano.
La struttura del centro conterà su 60 m² che si aggiungeranno alla già esistente struttura esterna, che verrà usata come patio. A costruirla saranno gli abitanti di San Bernardino Tepenene, che utilizzeranno i materiali locali. Come il resto delle case del villaggio l’edificio verrà fatto in cemento e il tetto con l’intreccio di foglie di palma. Per l’anno prossimo, le priorità saranno la costruzione di un bagno e l’installazione di un allaccio per l’acqua potabile.

Alcuni dei bambini che partecipano al progetto Guardianes de la Naturaleza.
Il progetto è in espansione ed è stato presentato in Italia nel 2024 con l’obiettivo di farlo conoscere e di tessere una rete di persone, progetti e organizzazioni che condividano idee, conoscenze e buone pratiche per il bene comune.
«Attraverso lo scambio, possiamo arricchire il nostro modo di vedere e comprendere il mondo – concludono da Guardianes de la naturaleza –. È sempre importante promuovere non solo il rispetto, ma anche l’apprezzamento per la diversità – di culture, costumi, lingue, tradizioni e stili di vita – perché generano una grande ricchezza e sono importanti per l’equilibrio della società e degli ecosistemi». E puntualizzano: «Lo stile di vita di ogni comunità è legato al suo territorio. Tutte le culture, soprattutto quelle tradizionali, hanno molta conoscenza e saggezza da offrire sulla natura, le sue dinamiche e la sua cura».
Per ulteriori informazioni sul progetto: guardianesdelanaturalezamexico@gmail.com.