Edith Stein, esempio di vita e di pensiero per l’Europa del terzo millennio

Il 1° ottobre 1999 Giovanni Paolo II proclamava santa Edith Stein compatrona del vecchio Continente, insieme a santa Brigida di Svezia e a santa Caterina da Siena. La pensatrice tedesca – diceva il Papa – «ci porta nel vivo di questo nostro secolo tormentato, additando le speranze che esso ha acceso, ma anche le contraddizioni e i fallimenti che lo hanno segnato». Quale eredità di vita e di pensiero lascia Edith Stein all’Europa del terzo millennio? Con la sua profonda partecipazione alle vicende sociali e politiche del suo tempo, essa ci invita a farci carico del futuro del nostro

Continente, a salvaguardarne gli ideali di libertà e di pace; con il suo sguardo senza pregiudizi, ci sollecita a perseguire e a vivere un’etica del rispetto e della solidarietà, della tolleranza e dell’attenzione all’altro, in un’Europa che può e deve diventare la casa di tutti, in cui convivano, sempre più numerose, culture e religioni diverse; con il suo recupero della tradizione, delle radici culturali – filosofiche e teologiche – dell’Europa, Edith Stein, infine, ci mette di fronte all’esigenza di una filosofia, auspicata dal Papa nella

Fides et ratio, di portata autenticamente metafisica, capace cioè di trascendere i dati empirici per giungere, nella sua ricerca della verità, a qualcosa di assoluto, di ultimo, di fondante. 

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