E per lavoro? Lo spaccapietre!

Tagliare la pietra per realizzare muri resistenti senza l'impiego di calce o cemento: una scuola di formazione per giovani impiega dei fondi regionali in scadenza e salva un mestiere antico offrendo una possibilità ai tanti disoccupati del ragusano
Spaccapietre

I numerosi tentativi di recupero degli antichi mestieri nasconde spesso l’insidia tipica degli slogan: diventano una frase priva di un significato chiaro e univoco.

A volte si vuole recuperare un mestiere che è talmente lontano nel tempo che nessuno se ne ricorda più. Altre volte si vuole salvaguardare un mestiere che non ha alcuna attuale utilità. Per fortuna ci sono le dovute eccezioni.

La cooperativa sociale Nostra Signora di Gulfi a Chiaramonte, vicino Ragusa, ha avviato dei laboratori utilizzando in extremis dei fondi regionali che stavano per essere persi per scadenza dei termini. In tempi rapidi è riuscita ad avviare alcuni laboratori formativi che si stanno rivelando molto utili per i giovani iscritti che vedono già aprirsi inattese prospettive di lavoro.

Quello di sicuro successo riguarda l’arte di tagliare la pietra in forme regolari per tirare su dei bellissimi muretti a secco. Chi ha fatto un giro in Sicilia nel ragusano, cioè nelle zone del commissario Montalbano, ha visto quanto sia caratteristico il paesaggio disegnato da questi muretti. La necessità di liberare i campi dalle troppe pietre ha prodotto una tradizione che richiede operai abili ed esperti: le pietre spostate dovevano necessariamente essere utilizzate per evitare che prendessero troppo spazio lungo i campi. Per questo vennero reimpiegate per delimitare i confini, il ciglio delle strade, le aiuole, i pozzi e molti altri spazi. Oggi tuttavia fare un muretto a secco è molto costoso soprattutto perché non ci sono operai in grado di farlo.

Il laboratorio avviato dalla cooperativa di Chiaramonte sta vincendo la scommessa: in un ampio prato il mastro istruisce i suoi allievi su come studiare la pietra, leggerne le venature, trovarvi il punto su cui dare il colpo che la farà spaccare nella maniera giusta senza frantumarla. L’aria di primavera rende piacevoli le ultime giornate di lezione: oltre la crisi, l’antico mestiere dei muretti a secco sta rinascendo insieme alla speranza dei giovani di mettersi presto a  lavorare facendo affidamento sulle proprie forze, senza emigrare e senza eccessivi investimenti.

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