. . . e nacque Mario

Nonostante che fin dal primo momento i medici avessero sconsigliato di portare avanti quella nuova gravidanza, date le mie condizioni di salute, mio marito ed io avevamo accettato questa creatura affidandola a Maria. E ciò anche in seguito, quando, dopo esami approfonditi, ci fu annunciato che il bambino sarebbe nato con malformazioni. Sentivamo già un grande amore per questo figlio diverso dagli altri, nella certezza che era comunque un dono di Dio. Fino al momento del parto venni tenuta costantemente sotto controllo dai medici preoccupati. Quanto a noi, continuavamo ad aver fede. Alla fine nacque Mario, un bambino bello e sano. Dal punto di vista medico ogni problema si era inspiegabilmente risolto, ma per noi era un’altra la spiegazione. C. T. – Italia L’esame scritto sui calcoli di staticità mi era andato malissimo e di conseguenza le probabilità di superare l’orale, per quanto mi fossi preparato bene, erano ben poche. Tanto più che il professore, visibilmente arrabbiato, bocciava a tutto spiano e non la faceva passar liscia nemmeno a quei miei colleghi che avevano avuto un buon voto nell’esame scritto. Quando è toccato a me, ecco un’idea ispirata: “Non ti temo, perché ti amo”. Con questa libertà conquistata, ho svolto bene il primo compito, ma per il professore non era ancora sufficiente. Dopo il secondo e il terzo non capivo più dove volesse arrivare. Infine un problema che superava le mie conoscenze. E lui: “Se non sa le formule a memoria, le deve dedurre”.”Non ti temo, perché ti amo”. Ho cominciato a scrivere sulla lavagna” e non so come sono riuscito a risolvere quel problema. Conclusione: dall’aula, nella quale ero entrato privo di una chance reale, sono uscito col massimo dei voti! F.K. – Vienna Da tempo sentivamo la necessità di un’automobile per i tragitti a lunga distanza, ma non ci era mai stato possibile acquistarne una. Continuavamo però a confidare nella provvidenza: il Padre nostro sapeva di cosa avevamo bisogno. Qualcuno ci rideva su: “Ma volete proprio che Dio intervenga in cose del genere?”. “Certamente! “, rispondevamo convinte. In effetti poco tempo dopo ci siamo trovate ben due automobili nel nostro garage: due conoscenti in partenza per l’estero avevano ritenuto meno dispendioso e più pratico lasciarci le loro. Ci veniva da far salti dalla gioia, più che per il dono in sé, per la conferma agli altri di un Padre che ci ama. Le focolarine di Abidjan Costa d’Avorio Nei mesi passati, incombeva la minaccia che mio marito perdesse il negozio, unica nostra fonte di entrate. Umanamente non vedevamo via d’uscita e tuttavia il miracolo si è prodotto a “gocce”. Un giorno, ad esempio, ci è stato rimborsato un debito scaduto da tre mesi; poi si è presentata la possibilità di una vendita importante e continuativa; il nostro primogenito ha ottenuto un impiego nella sua specializzazione; un altro figlio ha trovato il lavoro per il fine settimana, in modo da poter continuare a studiare; ad una delle figlie hanno offerto lezioni gratuite di inglese; ed infine alle due più piccole è stata assegnata metà borsa di studio. Da tutto ciò stiamo imparando a riconoscere l’intervento provvidenziale di Dio e nella nuova austerità nella quale dobbiamo vivere leggiamo l’invito del Padre ad accontentarci dell’essenziale. L. T. – Rio Quarto (Argentina)

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