E’ cosi’ difficile amare?

“Ho 26 anni, un buon lavoro, una famiglia esemplare, tanti amici e il fidanzato. E proprio qua sta il mio problema. Da più di un anno sto con lui e all’inizio mi sembrava di volare, in un rapporto basato in primo luogo sul rispetto reciproco, su diversi progetti assieme. Io che da poco avevo concluso finalmente una storia burrascosa, stavo bene come non ero mai stata. Poi a fine estate, ecco che mi sento strana, stanca, inutile e inadeguata. Da li è iniziato il mio calvario. All’improvviso l’amore per Ivan era scomparso, volatilizzato. Mi dava fastidio, era come se tra noi non ci fosse mai stato nulla, anzi, rivalutavo perfino la storia disastrosa con l’altro. Il medico diagnosticò una depressione. Iniziai a curarmi. Ora sto cercando di amarlo ancora questo ragazzo, che non riesco a lasciare perché c’è un qualcosa che (lo sento), ci unisce. Ma è così difficile amare? Parlate della “crisi dei fidanzati”. Forse anche tra fidanzati non sempre è giusto buttare tutto a monte?”. Giusy Sì, forse non sempre è giusto buttare tutto a monte, perché bisogna riflettere e valutare, con la consapevolezza che i momenti di crisi possono essere per una coppia un’importante occasione di verifica. Di cosa? Di tutto ciò che ci unisce e ci divide, da dove siamo partiti, delle mete comuni, eccetera. Se le cose che ci dividono sono molte più di quelle che ci uniscono, se non proviamo più attrazione fisica per l’altro, ma addirittura a volte fastidio al suo contatto, allora la verifica dovrebbe farci optare per una separazione coraggiosa e serena. In fondo il periodo del fidanzamento serve proprio per cercare di conoscere a fondo l’altro e comprendere se esiste la possibilità di una comunione di vita totale e durevole. Posta questa premessa, dobbiamo anche distinguere le crisi reali da quelle legate alle nostre variazioni d’umore, dovute a stanchezza, disturbi ormonali, stress, e così via. Nel tuo caso, poi, esiste anche una sindrome depressiva, forse conseguente alla delusione subita o dovuta ad altre cause. È una patologia che porta a vedere in maniera negativa tutta la realtà, e quindi anche il rapporto col tuo ragazzo; curandola, tutto potrebbe essere valutato con maggiore obiettività. Comunque, quando il cuore ci sembra arido, è bene ricordare che l’amore non è solo sentimento, passione, trasporto, ma è anche “volere” amare. L’esperienza di tanti ci conferma che proprio nei momenti di difficoltà si può sviluppare la nostra vera capacità di amare, che è dono totale di sé. Certamente, nel nostro contesto sociale tanto orientato all’autorealizzazione (studiare per sé, comprare per sé, arredare la casa per sé, fidanzarsi per sé…), questo discorso è controcorrente; eppure è l’unica strada possibile per giungere alla maturazione piena della nostra persona. All’inizio bisognerà farci una certa violenza per non ripiegarci solo su noi stessi, e guardare con più attenzione a chi ci vive accanto, pensando a come renderlo felice. E siccome l’amore è “luce”, se siete fatti l’una per l’altro, riuscirai a cogliere in maniera nuova gli aspetti positivi del vostro rapporto, che avevi dimenticato o sottovalutato.

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