È così che si salva l’Italia?

Tra le pieghe del “Salva Italia” anche il rischio pignoramento integrale per pensionati e lavoratori dipendenti. Un segnale inquietante arriva dalla tragedia di Civitanova
Crisi

“Salva Italia”. Un decreto legge (il n.214 del 2012) dal nome accattivante. La riforma emanata dal Governo nello scorso dicembre ha anche previsto per i pensionati l’obbligo di aprire un conto corrente bancario o postale sul quale l’Inps accrediti gli emolumenti mensili di importo superiore a mille euro. La motivazione avanzata? La tracciabilità dei pagamenti, ovvero finalità di natura fiscale volte a contrastare l’evasione. Ottimo l’intento, discutibile lo strumento adottato.

Gli effetti indiretti del Decreto.Tra gli altri effetti, c’é quello che interessa i pensionati che subiscono un pignoramento presso terzi della pensione: adesso rischiano di perdere per intero la propria rata mensile, e non più solo il quinto, come era finora previsto dall’art. 545 del codice di procedura civile. E questo vale anche per lo stipendio mensile dei lavoratori dipendenti.

Per perseguire i contribuenti disonesti si mettono a rischio i cittadini più poveri, sovvertendo la disciplina dei pignoramenti verso terzi. Finora, la legge consentiva ad un creditore la possibilità di pignorare la pensione o i redditi di lavoro dipendente fino al limite massimo di 1/5 della pensione o dello stipendio, solo direttamente alla fonte (l’Ente di previdenza o il datore di lavoro). Per effetto indiretto del decreto “Salva Italia”, invece, il creditore può pretendere dalla banca o dall’ufficio postale in cui viene accreditata la pensione o lo stipendio del debitore il loro pignoramento integrale (il cento per cento), unitamente agli eventuali risparmi ivi accantonati.

I debiti vanno certo pagati. Ma il problema è che con questa procedura non viene più garantita la possibilità del “sostentamento minimo” del pensionato o del lavoratore dipendente, che fino a ieri veniva assicurata per legge con il vincolo del tetto-limite pignorabile (il quinto), che oggi è aggirabile.

Nel frattempo. Si consumano tragedie. I due coniugi di Civitanova Marche che si sono tolti la vita, erano disperati per le difficoltà economiche: lui era un lavoratore esodato, lei aveva una modesta pensione. Non avevano più possibilità minime di sopravvivenza ed avevano avuto pignorata persino la loro modesta Fiat Panda.

E ci dicono che superano il milione quelli che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno. Salva Italia: certo, ma ci vuole ben altro.

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