Due libri su Ratzinger, primo sostenitore di Francesco

Le due ultime pubblicazioni su Benedetto XVI ad opera di Peter Seewald ed Elio Guerriero sgombrano il campo da tante illazioni gratuite
Santa Prassede © Michele Zanzucchi 2014

In pochi giorni escono due grossi e molto interessanti volumi su Joseph Ratzinger. Il primo porta la firma di Elio Guerriero ("Servitore di Dio e dell’umanità. La biografia di Benedetto XVI"), edito da Mondadori, ed è una biografia ragionata scritta forse dal massimo conoscitore italiano di Ratzinger, per i lunghi trascorsi alla rivista Concilium e per la cura delle opere del papa tedesco. Il secondo, oggi in edicola, è invece scritto dal massimo conoscitore di Ratizinger in Germania, Peter Seewald ("Ultime conversazioni"), da Garzanti, e riporta la trascrizione dei colloqui avuti recentemente dal giornalista che già aveva pubblicato tre libri con Ratzinger: "Sale della terra" (1996), "Dio e il mondo" (2000) e "Luce del mondo" (2010).

 

 

I due libri, che appaiono molto diversi nello stile, danno però in fondo la stessa immagine del papa emerito, che tre anni fa compì uno dei gesti più rivoluzionari mai attribuiti a un papa: dimettersi non tanto contro tutti coloro che cercavano di sfuttarlo, ma perché spinto dalla convinzione, come conferma Ratzinger, di aver compiuto il proprio ruolo. Niente complotti, quindi, ma un semplice avvicendamento per poter meglio servire la Chiesa.

 

 

Chi aspettava una conferma eclatante dell'esistenza di un "partito anti-Francesco" all'interno della Chiesa cattolica, con l'ausilio di un certo numero di neo-atei-devoti, è servito. Quel che traspare dalle conversazioni e dalle riflessioni di Guerriero e Seewald è l'intesa straordinaria che esiste tra i due papi.

 

 

Scrivevo il 15 febbraio 2013, nel periodo di "papato vacante": «Perché non immaginare il nuovo papa che, di fronte ad una decisione importante da prendere, scende dal Palazzo apostolico, percorre a piedi le poche centinaia di metri che lo separano dal Monastero di clausura, bussa alla porta, entra, si siede in un salottino in penombra con una musica di Mozart in sottofondo e inizia a conversare con il suo predecessore chiedendogli consiglio, a tu per tu, senza segretari e accompagnatori? Così nell’amore reciproco, quello del Vangelo che entrambi amano, potranno richiamare la presenza del “loro” Gesù e avere da lui una risposta condivisa e efficace. Se si crede al Vangelo, perché ciò non dovrebbe essere possibile?».

 

 

Le reazioni a quell'articolo furono talvolte molto dure: sembrava che la Chiesa cattolica con due papi non potesse resistere alle scosse della storia. E invece… con Seewald e Guerriero papa Ratzinger dice che l'amicizia e l'unità tra i due papi è una delle realtà più straordinarie del cattolicesimo di questi anni.

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