Doppietta Ferrari, Singapore si tinge di rosso

A distanza di oltre un biennio dall’ultima volta, i piloti della scuderia di Maranello salgono sui primi due gradini del podio. Torna alla vittoria dopo 22 gare Sebastian Vettel, la delusione di Charles Leclerc per il secondo posto

Era un momento attesissimo ed è arrivato, con tutta probabilità, nel circuito meno atteso. Dopo le splendide vittorie di Charles Leclerc in Belgio e a Monza, infatti, erano in molti ad aspettarsi un prepotente ritorno della Mercedes, finora cannibale di questo campionato del mondo di Formula 1. Il circuito cittadino di Marina Bay, a Singapore, era etichettato come uno dei più favorevoli per le Frecce d’argento. La prepotente Rossa di questo periodo però ha ribaltato ogni pronostico, permettendo addirittura a Sebastian Vettel di salire sul gradino più alto del podio, ventidue Gran Premi dopo la sua ultima volta.

Per il pilota tedesco della Ferrari, quattro volte campione del Mondo, il successo di ieri rappresenta una vera e propria redenzione. Sono state tante, infatti, le critiche rivoltegli nel corso di un’annata finora avara di soddisfazioni e piena di errori nei momenti decisivi. In molti avevano addirittura pensato che il suo periodo a Maranello si fosse ormai concluso, sulla spinta emotiva dei successi in serie del suo giovane e fortissimo compagno di scuderia. Charles Leclerc, monegasco classe ’97, era infatti riuscito nel giro di una settimana a conquistare due templi della velocità mondiale come Spa-Francorchamps (Belgio) e Monza, mettendo in mostra un repertorio di grinta e velocità che ha impressionato.

Il tempo di Sebastian Vettel, però, non si è ancora concluso. La dimostrazione plastica di come il trentaduenne ex Red Bull possa dire la sua è giunta nel circus è giunta proprio ieri, al termine di una gara che ha visto le due rosse essere sempre in testa. Al via è scattato benissimo Leclerc, autore della pole position il sabato, con Hamilton secondo e Vettel a inseguire. La Ferrari numero 16 ha controllato in scioltezza la prima parte di gara, fino al momento del pit stop, inaugurato da Raikkonen. Le tornate 20 e 21 sono state decisive nel determinare l’esito della gara: Vettel è andato per primo al cambio gomme, assieme a Verstappen, poi arrivato quarto. Leclerc è entrato un giro dopo ma, in pista, si è ritrovato dietro al tedesco: rimanere in gara qualche minuto in più con gomme ormai degradate è stato probabilmente decisivo per il cambio di posizioni.

Vettel si è ritrovato davanti Gasly e Giovinazzi, entrambi superati: la vetta della corsa è stata dunque sua, mentre il compagno di squadra gli piombava alle spalle. Gli ultimi 20 giri sono passati con qualche brivido di troppo e l’entrata di ben due Safety Car: il campione tedesco, però, è stato bravissimo nella gestione, con Leclerc che ha dimostrato la freddezza e il buon senso di non mettere a repentaglio entrambe le posizioni, salvaguardando una doppietta di importanza vitale. La delusione finale del monegasco è comprensibile, ma a trionfare è stata tutta la Scuderia. «Sono sudato ma molto contento – ha affermato Vettel a fine gara –. Devo fare grandi congratulazioni al team: oggi penso che abbia vinto la squadra. È una bella doppietta, sono contento per me dopo le scorse settimane. L’inizio è stato difficile, ma abbiamo ricominciato a prendere vita».

Un ringraziamento speciale, poi, va proprio ai tifosi: Vettel ha infatti sottolineato come nel periodo di crisi di risultati i supporter gli siano stati molto vicini. «È stato bello avere il sostegno di tante persone, dei ragazzi che mi raccontavano di quando anche a loro le cose non andavano al meglio. Questo mi ha dato forza – ha ammesso il pilota –, ho messo tutto in pista e in macchina e sono stato ricompensato». Quattro mondiali, 53 vittorie, 119 podi e 56 pole position in carriera sono indiscutibili, così come altri record di contorno: il tedesco è infatti il più giovane pilota in Formula 1 ad aver vinto un campionato del mondo e ad aver ottenuto il giro più veloce in prova. Aver ritrovato un campione di questo calibro è un bene, per una Ferrari che, con gli ultimi sviluppi tecnici, sta raccogliendo frutti addirittura insperati. Sognare in grande, per il 2020, è lecito.

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