“Don Chisciotte per la vita” un progetto per sognare e costruire comunità

Nelle periferie nord di Lima, nel distretto di Puente Piedra, la capitale del Perù, si trova Santa Rosa. Tra le case costruite nel corso di sei decenni, vi è il Centro Culturale Luis Berger, lì, davanti a un muro colorato, su una panca di legno, seduto imperturbabile vicino alla porta c’è “Don Chisciotte” che aspetta i bambini della zona per continuare a sognare ancora, anche in tempo di pandemia.
foto di Eddy Ramos Ludeña

Il celebre personaggio è l’anfitrione del progetto “Don Chisciotte per la vita” iniziato quattordici anni fa dai coniugi peruviani Lis Pérez e Eddy Ramos che hanno maturato l’idea che la comunità unita può educare e così costruire un mondo migliore. «Fino a poco tempo fa qui le scuole non erano in rete e  i maestri non si sentivano valorizzati abbastanza; i bambini non avevano i mezzi per scoprire il mondo dell’arte e della cultura – racconta Eddy – perciò il progetto vuole contribuire all’educazione, a preparare cittadini attivi e al tempo stesso creare una cultura viva».

La comunità di Santa Rosa è nata nel 1965. Man mano la popolazione è aumentata a causa delle migrazioni, le scuole, pubbliche e private, non sono più sufficienti specialmente quando si è cercato di allargare l’offerta con delle attività extra scolastiche. Ispirati dalla figura dell’eroe dei mulini a vento, si è voluto promuovere la lettura attraverso la biblioteca “Don Chisciotte e la sua truppa” insieme ai laboratori di danza tipica, pittura, musica, murales, radio, cinema e sport.

Foto di Eddy Ramos Ludeña

Le attività laboratoriali sono rese possibili grazie al contributo di alcune persone e delle istituzioni oltre a altre iniziative come i progetti finanziati dalle organizzazioni non governative e dall’apporto economico delle famiglie dei ragazzi. Molto significativo è anche il contributo dato dai volontari, sia nazionali che stranieri: «La solidarietà è molto importante per continuare con il progetto e se le condizioni sanitarie e politiche lo consentiranno ad agosto si potrà contare con la collaborazione di tre giovani volontari italiani».

Nel suo percorso il progetto ha guadagnato la fiducia non solo della popolazione ma anche delle istituzione pubbliche e private. «Noi abbiamo lavorato sempre in emergenza» e  durante la pandemia il Centro culturale è diventato il punto di riferimento per portare alimenti e altri beni di prima necessità alle persone più svantaggiate. «Qui la pandemia ha colpito duro e  il distanziamento fisico nella prima ondata ha quasi cancellato la nostra vita in comunità; poi durante la seconda ondata la mancanza di lavoro ha creato grandissime difficoltà».

Con la chiusura delle scuole non è stato facile garantire il diritto all’educazione per la mancanza di internet e di dispositivi. Ciò è stato risolto grazie ad alcuni aiuti da parte di amici del Centro che hanno organizzato delle raccolte di fondi.

L’emergenza sanitaria é arrivata giusto quando il Centro stava mettendo in moto diverse attività multimediali. «Oggi possiamo dire che la pandemia non ci ha tagliato le ali. Le mamme si sono organizzate, i laboratori virtuali sono andati avanti, dieci maestri che collaborano con il progetto sono riusciti ad aiutare i bambini delle scuole. Abbiamo approfittato del web e della radio nei momenti più forte della pandemia. È nata la nuova iniziativa editoriale “Sancho cartonero”;  sono libri di cartone fatti a mano, dalle mamme e dai figli per raccontare le storie proprie della comunità, della gente che vive a Santa Rosa».

La sfida adesso è la sostenibilità del progetto e per questo hanno dato vita a La Tienda del Quijote” (Il negozio del Chisciotte) che permetterà loro di reperire le risorse economiche, valorizzando i diversi prodotti di altrettanti produttori peruviani.

Tra sogni e utopie, Lis e Eddy hanno la speranza di continuare a costruire ciò che hanno iniziato nella propria casa 14 anni fa con l’arrivo della loro primogenita Cielo. La figlia è diventata l’ispirazione di questo progetto insieme a Luis, il loro secondo figlio poiché desideravano farli crescere in un ambiente di amore, solidarietà e rispetto delle persone. Ora insieme a loro decine di adolescenti e bambini abbracciano il progetto per diventare futuri adulti consapevoli della realtà e attenti alle necessità della comunità.

Foto: Eddy Ramos Ludeña

 

 

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Mediterraneo di fraternità

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons