Divorziati ed Eucaristia

«Sul n. 23/2010, rispondendo sul tema “Divorziati ed Eucaristia”, lei ha citato papa Benedetto XVI, secondo il quale il problema, soprattutto nel caso dei coniugi “innocenti”, è doloroso e va affrontato: in che modo si potrebbe attuare questo desiderio?». G. C.
Eucarestia

«Sul n. 23/2010, rispondendo sul tema “Divorziati ed Eucaristia”, lei ha citato papa Benedetto XVI, secondo il quale il problema, soprattutto nel caso dei coniugi “innocenti”, è doloroso e va affrontato: in che modo si potrebbe attuare questo desiderio?».

G. C.

 

Già anni fa il cardinale Martini affermava che ci sono situazioni irreversibili, in cui si sono concretizzati nuovi doveri, come quelli verso i figli nati nella nuova situazione familiare.

Per queste situazioni penso che si debba trovare una via di uscita: la Chiesa ortodossa, ad esempio, propone un secondo matrimonio a carattere penitenziale; ma è una soluzione non soddisfacente. Nella questione confluiscono due aspetti, entrambi evangelici, a prima vista inconciliabili: l’indissolubilità del matrimonio e il perdono. L’indissolubilità non è una legge della Chiesa: le parole di Gesù «al principio non fu così» (Mt 19, 8) non possono essere mistificate. D’altronde qualsiasi sbaglio può essere perdonato, se la persona è pentita! Ma come faccio a tornare indietro in una situazione in cui verrei meno a responsabilità che coinvolgono non solo me, ma altre persone?

 

Credo che si possano trovare soluzioni che non sminuiscano la fedeltà alle parole di Gesù; il papa stesso ne fa cenno. Non si tratta di attuare una specie di sanatoria, ma mirare a rendere storicamente attuabili tutte le sue parole.

Si richiede soprattutto uno sguardo a monte radicale: il non dare per scontata la preparazione al matrimonio sacramentale. Il matrimonio in chiesa non è un passo “normale”, nel senso che la maggior parte delle persone in certi Paesi si sposa religiosamente. Implica che la centralità del Vangelo emerga come realtà fondante e primaria. E che emerga anche il carattere comunitario della scelta, dove la comunità non è un corollario, ma è coinvolta direttamente nel cammino riuscito o meno riuscito di coloro che di quel “corpo” fanno parte.

            tongan@alice.it

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