I diritti degli anziani e i doveri della società

Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, ha presentato al presidente del Consiglio Mario Draghi la Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società, per rimettere al centro della cura sociale le persone più fragili.
(AP Photo/Emilio Morenatti)

Mettere al centro la dignità delle persone anziane garantendone i diritti e prendendo a cuore la necessità di assistenza e di una vita relazionale piena è quanto chiede la «Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società» presentata al presidente Draghi dalla Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, guidata da mons. Vincenzo Paglia. «L’Italia deve garantire i diritti degli anziani, il rispetto della dignità della persona, in ogni condizione. L’assistenza sociosanitaria deve essere adeguata e responsabile. Perciò il Governo sosterrà la proposta di intervento presentata», ha affermato il presidente del Consiglio nel corso dell’incontro.

Il documento addita i princìpi fondamentali e i diritti delle persone anziane e offre indicazioni operative a istituzioni e operatori chiamati a prendersi cura di loro. L’Italia, Paese tra i più longevi, in questo momento ha la possibilità di tracciare percorsi di civiltà che pongano chi è più fragile nel cuore della vita sociale.

Secondo le ultime stime dell’Istat, infatti, sono 2,7 milioni gli anziani con disabilità gravi e di questi 1,3 milioni non hanno aiuti. Ad essere particolarmente colpita è la fascia di età over 75: iniziano ad emergere problemi di salute (l’80% soffre di almeno 3 patologie croniche) e difficoltà motorie che compromettono l’autonomia personale. A ciò si aggiunge la mancanza di supporto sociale, il bisogno di sostegno, i problemi economici. «È dunque della massima importanza – precisa l’Istat – intercettare la domanda economica e sociale di questa popolazione di anziani spesso soli, con scarse disponibilità economiche e senza aiuto, traducendola in un’offerta di servizi di sostegno, prioritariamente presso l’abitazione e sul territorio; oltre ad assicurare loro una migliore qualità di vita, ciò permetterà di evitare che la condizione di svantaggio si trasformi ed esploda come domanda sanitaria dalle dimensioni insostenibili».

La «Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società», che ha come obiettivo quello di aiutare le persone anziane a conoscere i loro diritti e di indicare i doveri di coloro che entrano in relazione con loro, si compone di tre sezioni. La prima è dedicata al «rispetto della dignità della persona anche nella terza età» e ne elenca i diritti che, pur non essendo citati esplicitamente nella Costituzione, secondo il parere della Commissione, trovano fondamento negli articoli 2 e 3.

La seconda parte del documento, dal tema «Per un’assistenza responsabile», riguarda i diritti degli anziani e i doveri di medici, operatori sanitari e istituzioni in riferimento ai percorsi di cura e all’assistenza sanitaria.

La terza parte, «Per una vita attiva di relazione», evidenzia il diritto ad avere una vita relazionale e sociale, la possibilità di accedere a servizi culturali e ricreativi, di frequentare i centri diurni che saranno attrezzati anche telematicamente per favorire incontri e interazioni tra generazioni. Si sottolinea anche il dovere delle istituzioni e della società di evitare, nei confronti degli anziani, ogni forma di isolamento.

«Vogliamo gli anziani al centro, nelle loro case, nei quartieri, nelle periferie delle grandi città così come nei comuni delle aree interne a rischio di spopolamento», ha commentato mons. Paglia.

L’obiettivo è quello di realizzare un continuum assistenziale che, attraverso servizi di rete sul territorio, riesca ad aiutare i 4 milioni degli anziani over 80 più a rischio di dipendenza e solitudine. La riforma prevede, infatti, un’integrazione dell’assistenza sociale e sanitaria nelle cure domiciliari, che diventeranno continuative per chi ne ha bisogno (circa mezzo milione di over 65, secondo le stime). Tra le proposte, quella di accelerare e unificare la risposta assistenziale, arrivare ad avere mille centri diurni per anziani con demenze o altre patologie croniche, proporre forme di incentivazione al co-housing ed un nuovo ruolo delle Rsa, chiamate a svolgere una importante funzione nella riabilitazione.

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