Dio non si vede, il “fratello” sì

«Niente di più bello e interessante del Vangelo che ormai sostanziava la nostra vita…».
Un gruppo di persone

Avevo sentito raccontare dal mio professore di religione (e questo mi aveva fatto una profonda impressione) che, entrato in una libreria, il proprietario gli aveva indicato, tra i tanti volumi, uno ingiallito e polveroso, dicendo: «Vede questo libro? Non riesco a venderlo; è il Vangelo, ma nessuno lo chiede».

Per noi, invece, non c’era ormai niente di più bello e di più interessante di questo libro che sostanziava la nostra vita e di fronte al quale tutti gli altri sparivano. Mentre, sotto l’imperversare della guerra, tutte le filosofie e le ideologie umane svanivano nel nulla, quando ogni ideale di bellezza e di armonia crollava distrutto dalle bombe, in noi prendeva forma e consistenza la Parola di Dio. Ciascuna frase del Vangelo diveniva come di fuoco e s’imprimeva indelebilmente nelle nostre anime, trasformandole.

«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore…» fu una della prime che ci vennero in rilievo, il primo e maggior comandamento. Il Vangelo io lo conoscevo quasi a memoria e quelle parole le avevo sentite chissà quante volte… però quel “tutto” chi l’aveva mai capito? Io stessa, prima di conoscere l’Ideale dell’unità, ero certa di amare Dio, ma non mi accorgevo che il mio cuore si incapricciava pure di altri idoli. Credevo di dargli tutto perché trascorrevo molte ore in chiesa, ma poi, uscita di lì, lui rimaneva una delle tante realtà importanti della mia giornata. Lo sentivo sempre al mio fianco, ma io intanto mi dedicavo a mille altre cose.

«Chi tutto non dà, nulla dà»; e Chiara, per farci capire, prese una borsa dicendo ad una di noi: «Prendila!», ma quando questa l’afferrava, non riusciva a toglierla dalla mano di Chiara, che la tratteneva in un angolino. Dio non poteva prendersi quello che dicevamo di offrirgli se ancora lo trattenevamo per noi in qualche suo punto.
Fin dal primo incontro con Chiara, nel mio animo si operò una vera conversione, perché finalmente diedi a Dio tutto il cuore, tutta la mente, tutte le forze. Gli altri valori si ordinarono di conseguenza secondo le esigenze della carità che dava colore e senso agli atti della mia giornata, indirizzandoli tutti ad un unico obiettivo: Dio!

Ma «non si ama Dio che non si vede se non si ama il fratello che si vede». Ricordo che, nello sforzo di mettere in pratica questa frase della Scrittura, non mi era sempre facile riconoscere Gesù nel mio prossimo, dovendo fare i conti con il mio carattere ribelle e avverso a tutto quello che poteva vincolare la mia intoccabile libertà.

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