Diamo una casa (sfitta) ai padri separati

Regione Liguria e Ar.te case popolari finanziano la ristrutturazione di alloggi liberi da destinare ai padri separati
Crisi

Dovrebbe, nelle intenzioni, fungere da ostello per quei padri separati che sono rimasti senza casa e che in tanti dormono in auto. Secondo le stime sono il 30 per cento di quelli che ogni giorno bussano alla mensa dei poveri per ottenere un pasto caldo. A questi, momentaneamente senza tetto, la Regione Liguria e Ar.te, l'ex Istituto per case popolari, pensa di destinare piccoli appartamenti ammobiliati, con la lavanderia e un angolo cottura. Il periodo massimo di permanenza consentito non dovrebbe superare i due anni, cioè il tempo necessario per rimettersi su economicamente.

Per questa operazione la Regione Liguria ha emesso un bando rivolto ad aziende e società pubbliche e private per ristrutturare le tante case vuote del territorio, stanziando un milione e mezzo di euro. A questo bando possono partecipare anche i proprietari di negozi o capannoni che cambieranno destinazione d'uso. «Non si tratta di costruire ancora, ma di recuperare il patrimonio esistente – dice Cotena, presidente di Ar.te -. Il contributo massimo concedibile per rimettere in sesto un singolo alloggio è di 25 mila euro. Si tratta di un programma sperimentale, basato sul concetto di rotazione: l'appartamento, infatti, potrà essere abitato per un tempo limitato di due anni dallo stesso inquilino». L’iniziativa, denominata "Dare una casa ai genitori separati e senza un tetto", è stata presentata nella sede del Partito democratico di piazza della Vittoria, organizzato dal Circolo Pd Welfare, con Ar.te, i sindacati degli inquilini, l'associazione Papà separati Liguria e i comitati dei quartieri collinari.

«Con la crisi c'è un aumento esponenziale di bisogni diversificati – spiegano Anna Manca, segretario del circolo Welfare, e Irene Resini, responsabile del gruppo di lavoro sull'abitazione – la casa è la nuova emergenza». «Da noi il problema sono le ristrutturazioni – sottolinea Peppino Miletta, presidente del coordinamento di otto quartieri, da Voltri a Torre Cambiaso fino a Begato – mancano i fondi, per questo Ar.te ha messo in vendita 511 alloggi. Il ricavato potrà essere usato per far fronte all'emergenza casa, qui molto pressante». L’iniziativa per i padri separati è stata molto apprezzata perché mira a non far sentire queste persone sole e a infondere loro sicurezza.

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