Danilo Zanzucchi: una passione per le famiglie del mondo intero

È scomparso ieri, 16 novembre, all'età di 102 anni, Danilo Zanzucchi, un pilastro del Movimento dei Focolari e padre dell'ex direttore della rivista Città Nuova, Michele Zanzucchi. Dal 1965 al 1972 la nostra rivista lo ha avuto tra i suoi come grafico e coordinatore delle pagine di arte. I funerali si terranno sabato 19 novembre, ore 14, a Castelgandolfo, e potranno essere seguiti online. Già da stasera la salma verrà accolta nella cappella del Centro internazionale del Movimento a Rocca di Papa. Lo ricordiamo con questa intervista di Oreste Paliotti di 10 anni fa.
Danilo e Annamaria Zanzucchi

Quest’anno, per incarico della Santa Sede, le meditazioni per le stazioni della tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo sono state composte da una coppia di coniugi, in sintonia con l’anno pastorale dedicato alla famiglia. La scelta è caduta su Annamaria e Danilo Zanzucchi del Movimento dei focolari, che incontro presso la sede di Famiglie Nuove a Grottaferrata.

Originari Danilo di Parma e Annamaria di Padova, cinque figli, tra i primi coniugati a seguire la via dell’unità aperta dal carisma di Chiara Lubich, sono stati tra i fondatori e, per lunghi anni, gli animatori di questo progetto a largo raggio per la famiglia, nato nel 1967 dal desiderio di Chiara di riportare al centro di questa cellula fondamentale della società, oggi così battuta dai venti di crisi, l’impegno ad amarsi a vicenda, con un’attenzione speciale alle famiglie divise, smembrate, ai divorziati, alle vedove, ai ragazzi abbandonati, a tutte le situazioni di marginalità.

Già consultori del Pontificio consiglio per la Famiglia, Annamaria e Danilo continuano a dare il loro prezioso contributo nell’ambito di Famiglie Nuove, nella semplicità che li contraddistingue. Pur abituati alle continue “sorprese” tipiche di ogni opera nata da un carisma nella Chiesa, l’invito della segreteria di Stato vaticana ad allestire un commento alle stazioni della Via Crucis quest’anno era per loro del tutto imprevedibile.

È la prima volta che una famiglia ha ricevuto questo incarico. Come avete accolto l’invito?
Annamaria: «Con comprensibile emozione. Comunque ci siamo messi in questa impresa così come eravamo capaci, affidandoci a Dio e alla nostra personale unione con Lui per cercare di dare a questi testi il timbro del vissuto, ma anche del pensiero maturato in tanti anni di esperienza a contatto con migliaia di coppie. Ci è stato subito chiaro che doveva essere una Via Crucis vista con l’occhio della famiglia. Devo anche confessare che questa pratica di pietà non è abituale per me: per questo, è stato interessante e anche impegnativo, direi profondo, dover commentare questo itinerario di sofferenza di Gesù».

Come vi siete regolati nella stesura dei testi?
Danilo: «Abbiamo preso come riferimento alcuni brevi testi esplicativi delle varie stazioni, tra quelli degli ultimi anni. I commenti li abbiamo concepiti a due voci, attingendo all’esperienza personale nostra, ma anche di tante altre famiglie del Movimento. Abbiamo inoltre fatto tesoro dei pareri e suggerimenti di persone amiche. E quante stesure fatte prima di arrivare a quella definitiva!».
Annamaria: «Sono testi semplici, colloquiali, nei quali a volte ci rivolgiamo direttamente a Gesù. Proprio per differenziarli da quelli di altre Vie Crucis, di carattere più teologico».
Danilo: «Come immagini, per illustrare le varie stazioni abbiamo proposto le formelle che Benedetto Pietrogrande, un artista ispirato dal carisma dell’unità, ha realizzato recentemente per la cappella del Centro del Movimento a Rocca di Papa. Sono moderne e costituirebbero una certa novità nel modo di commentare la Via Crucis. È venuta una troupe televisiva a riprenderle, per cui pensiamo che la proposta sia stata accolta».

E cosa ha significato per voi questo lavoro inteso ad approfondire la Passione di Cristo?
Danilo: «Questo percorso che termina sul Calvario illumina le prove che ogni cristiano, ogni famiglia affronta quotidianamente nella vita, a qualsiasi cultura appartenga».
Annamaria: «A proposito del Cireneo o delle tre cadute di Gesù, ti rendi conto di quante volte c’è stato anche per te un cireneo, qualcuno che ti ha aiutato a rialzarti. Per una famiglia questo ricominciare è essenziale, perché tante volte si cade, si fanno errori con i figli, si passano momenti difficili di vario genere. Certo, è messa in risalto soprattutto la sofferenza umana: la Via Crucis termina con Gesù morto tra le braccia di Maria. Ma al di là della croce sappiamo che c’è la risurrezione. Cristo è risorto».

Il funerale potrà essere seguito in streaming su https://live.focolare.org/danilo.

Per conoscere la vita della famiglia Zanzucchi suggeriamo il libretto della collana Passaparola Vi conosco, edito da Città Nuova ed., in cui Annamaria e Danilo raccontano la loro esperienza dal fidanzamento a oggi, mettendo in luce piccoli e grandi avvenimenti vissuti in famiglia e scaturiti dal rapporto profondo con Chiara Lubich.

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