Dani Alves, un gesto semplice per disarmare il razzismo

Il calciatore brasiliano del Barcellona raccoglie, sbuccia e mangia la banana che un tifoso avversario gli lancia in segno di scherno. La Rete si mobilita in massa e così personaggi noti e meno noti sostengono con ironia la causa
Il calciatore brasiliano Dani Alves

«Siamo tutti Dani Alves»: al suono di questo attestato di solidarietà, il talentuoso calciatore del Barcellona, Daniel Alves da Silva, è diventato dallo scorso fine settimana uno dei più noti simboli della lotta al razzismo. A fare il giro del mondo un suo gesto in occasione di Villarreal-Barcellona, tanto semplice quanto, se vogliamo, rivoluzionario: sul 2-1 per i locali al 75esimo minuto, mentre si accingeva a battere un calcio d'angolo, si è visto lanciare dagli spalti una banana, in segno di scherno razzista; senza pensarci su due volte, Dani Alves l'ha raccolta, sbucciata e mangiata.

Nato il 6 maggio 1983 a Juazeiro di Bahia, in Brasile, Dani Alves è uno dei terzini di fascia destra più forti al mondo: 1,73 metri di agilità e dinamismo, abbina un gran tocco di palla a un’ottima sagacia tattica. Si era già meritato più di un paragrafo tra gli annali della grande storia del calcio, avendo inanellato un trionfo dopo l’altro con il grande Barcellona del tecnico Pep Guardiola, ora in panchina al Bayern Monaco, ma certamente dopo lo scorso finesettimana le cronache che lo ritrarranno saranno impreziosite da un gesto che va ben oltre le indiscusse capacità tecniche.

«Sono in Spagna da 11 anni – aveva commentato a caldo – e queste cose accadono da quando sono qui, ma penso che bisogna riderne. Non so chi l'abbia tirata, ma devo ringraziarlo perché mi ha dato l'energia per fare poi due cross che ci hanno fruttato altrettante reti. In fondo quel tifoso – ha aggiunto – mi ha aiutato: ricordo che quando ho cominciato a giocare, mio padre mi diceva sempre di mangiare banane perché così avrei evitato i crampi. Come hanno fatto a indovinarlo?». Ironia e semplicità, per un gesto da ricordare nella lotta al razzismo, soprattutto negli stadi, spesso termometro di esaltazioni o malesseri sociali. Un gesto di cui Alves ha scelto di tornare a parlare su Instagram: «Il mio Brasile brasiliano verde, giallo, nero, bianco e rosso: siamo un popolo felice con la samba nei piedi ed è con l'allegria che dovremmo farci notare. Guarda la banana, "lanciatore di banane": sono brasiliano di Bahia, siamo più forti che mai, il sorriso è la nostra protezione, la musica la nostra spada. Ci vediamo al Mondiale. Restiamo insieme».

Dopo il gesto di Dani Alves, la Rete si è mobilitata in massa, grazie anche all’impulso di alcuni mass media e a celebri personaggi, primo tra i quali il connazionale e compagno di squadra Neymar: sul suo profilo Instagram, l'attaccante ha subito pubblicato un perentorio: «È una vergogna che nel 2014 esista ancora questo preconcetto», aggiungendo una simpatica foto con tanto di banana. Non sono stati da meno, con un “selfie antirazzista”, Renzi e Prandelli, come tanti altri volti noti dello spettacolo e delle istituzioni, decisi a sostenere la causa. Tra gli altri Rafaella Beckran, il popolare conduttore televisivo brasiliano Luciano Huck, che vanta su Twitter ben 8 milioni di follower, l'altro attaccante del Brasile, Fred, il centrocampista del Manchester City, Fernandinho, come anche i giocatori Dries Mertens, del Napoli, e l'argentino del City, Aguero. Così, mentre il Villareal, «ha deciso di ritirare l'abbonamento e vietare a vita l'accesso allo stadio Madrigal» al “lanciatore”, nel Brasile che si appresta ad ospitare i Mondiali l'ironia del connazionale Alves è definita dalla presidente, Dilma Rousseff, «una risposta coraggiosa e forte al razzismo nello sport».

Dopo le scuse del Villarreal, che ha parlato di «atto deprecabile di un ignorante che non deve avere spazio nel calcio e nel nostro club», la semplice lezione di stile di Dani Alves dà il la ad un apprezzamento mondiale che mostra il lato migliore della globalizzazione: complice la diffusione virale sui social network, tra i quali spicca l’hashtag #siamotuttiscimmie, lanciato dal portale brasiliano Globoesporte, il gesto del terzino blaugrana è già un autentico spot del più bel volto del calcio in vista degli imminenti Mondiali 2014.

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