Dall’Asia un plauso a Benedetto XVI

La rinuncia del papa è stata accolta con rispetto ed ammirazione da molti rappresentanti delle religioni di questo grande continente
Rinuncia del papa Filippine

Il pontificato di Benedetto XVI si avvia alla conclusione, ma continuerà a suscitare reazioni e commenti e, senza dubbio, lascerà un segno nella storia della Chiesa. Non è difficile prevedere che, ormai, ci sarà un ‘prima’ e un ‘dopo’ Ratzinger nella vita dei successori di Pietro. Quella che pareva essere una scelta impensabile – la rinuncia in vita al soglio di Pietro – d’ora in poi diventa una possibilità anche per chi succederà a Benedetto XVI.

Fra le tante reazioni alla sua rinuncia, può essere interessante un breve esame di quanto hanno detto e commentato in Asia sulla scelta improvvisa ed assolutamente inattesa del papa tedesco. Non si deve dimenticare che il cristianesimo in questo continente, con l’eccezione delle Filippine e di Timor e in ragione più ridotta della Corea, resta una esigua minoranza. Il due per cento dei cattolici significa che, nonostante l’opera spesso molto visibile della Chiesa in scuole e ospedali ed altre attività sociali, il cristianesimo resta ai margini di un mondo ricco di culture millenarie che oggi vivono in società in grande sviluppo economico, ma anche con forti contraddizioni sociali e politiche.

Come ha reagito questo mondo che pare impermeabile all’annuncio evangelico, alla rinuncia del papa? Vari gli aspetti che hanno suscitato una riflessione da parte di asiatici.

Il prof. Channarong Boonnoon, thailandese esperto di teologia buddhista, ha definito il gesto di Ratzinger come «un atto di umiltà verso la verità, il mondo e gli altri» e la testimonianza più concreta e reale di «distacco dalle posizioni di potere». Il mondo del buddhismo theravada, la tradizione più antica dei seguaci dell’illuminato principe Siddharta, ha accolto con sorpresa e ammirazione la scelta di Benedetto XVI, che viene considerato un grande «difensore della Fede, oltre che uomo di profondissima spiritualità e modestia». È interessante e stimolante che il prof. Boonnoon, docente di arte alla Sipakorn University, abbia voluto studiare il gesto del papa partendo dal tema: "Il sentiero del Buddha e il sentiero di papa Benedetto XVI: un sentiero di Verità e stima personale (pur riconoscendo i propri limiti)".

Molto apprezzata la decisione del papa di dedicarsi al servizio della Chiesa, mediante una vita "contemplativa" fatta di studio e preghiera. La scelta della contemplazione è un elemento che ha toccato le corde di molti asiatici.

«Solo una persona come Benedetto XVI, in tale intimità con Gesù Cristo e in cerca della volontà di Dio, avrebbe potuto avere il coraggio di fare una simile scelta», ha commentato la priora del Carmelo di clausura di Mumbai in India. «Sono rimasta senza parole e ho pianto», ha ammesso la religiosa, ricordando i momenti in cui ha saputo della notizia. Tuttavia, continua,«mi sono sentita spiritualmente vicina al Santo Padre. Deve aver trascorso molte notti in preghiera, in profondo dolore e tormento, cercando la volontà di Dio e il coraggio di sostenerla».

Altri asiatici colgono nella decisione di Benedetto XVI la possibilità per una riflessione su dimensioni più sociali. Lenin Raghuvanshi, direttore del People's vigilance committee on human rights, impegnato come attivista sociale, riconosce che attraverso Benedetto XVI «Dio parla di amore e compassione, si prende cura dei poveri e lotta contro le ingiustizie».

Raghuvanshi, di origini indù, era diventato ateo «perché la religione in cui sono nato e cresciuto ha creato il sistema delle caste, in cui i dalit sono considerati 'intoccabili'. Per il futuro dell'umanità – ha dichiarato Raghuvanshi – è vitale che il mondo presti attenzione agli insegnamenti di questo grande leader spirituale, che indica il cammino che tutti noi dobbiamo seguire per il bene di ogni popolo e nazione». D’altronde, osserva acutamente il leader indiano, «quando è stato eletto nel 2005 tutto il mondo considerava Benedetto XVI un uomo tradizionale. Al contrario delle aspettative, ha segnato una continuità con Giovanni Paolo II, approfondendo e valorizzando il lavoro del suo predecessore. Attraverso la sua dottrina e i suoi insegnamenti, egli ha dato significato all'essere guida spirituale, dibattendo dei problemi sociali e del crescente divario tra ricchi e poveri».

Altro tema che ha offerto possibilità di commenti e di riconoscenza nei confronti di Benedetto XVI è quello della libertà religiosa. Raghuvanshi stesso sottolinea che il papa è stato «un coraggioso difensore dei diritti umani e della dignità dell'uomo. Rivolgendosi alle Nazioni Unite, egli ha espresso un concetto illuminante: la superiorità del bene comune».

Anche il Pakistan ha reagito con sorpresa e cristiani e musulmani moderati hanno avuto commenti di stima per «l'atto di coraggio e onestà» del pontefice. Paul Bhatti, cattolico, ministro federale per l'Armonia nazionale, fratello del Bhatti, ministro delle minoranze ucciso nel 2011 da estremisti islamici, ha voluto ricordare il l’impegno di Benedetto XVI proprio per le minoranze in Pakistan e la libertà religiosa nel mondo, sottolineando come il papa non abbia perso occasione per intervenire, in ogni episodio di persecuzione anti-cristiana, con la preghiera e con parole di conforto.

Infine, un aspetto inedito. Il Nepal, Stato ufficialmente indù, con alto tasso di infiltrazione maoista dalla Cina, è stato teatro di un fenomeno inatteso. La popolazione cristiana e non cristiana, commossa dalla notizia delle dimissioni del Papa, ha deciso di dedicare la festa di San Valentino alla sua figura. L’agenzia Asianews ha riportato, per esempio, che Shilpa Sheresta, proprietaria di un negozio di fiori nel cuore di Katmandu, ha spiegato come «dopo l'annuncio del ritiro del papa, la gente ha iniziato a chiedere immagini del Santo Padre, invece dei classici regali da innamorati». Nikita Pradhan, un'altra commerciante della capitale, è rimasta stupita dalla quantità di «giovani, di ogni fede, che chiedono pacchetti regalo con impressa una frase o un ritratto di Benedetto XVI: per far fronte alle richieste abbiamo stampato cartoline con la foto del papa, ma le abbiamo subito finite. Ora ne abbiamo ordinate altre, ma temiamo di restare sforniti proprio il giorno di San Valentino».

Atto di coraggio contro l’attaccamento al potere, scelta per una vita contemplativa, riconoscenza per l’impegno in difesa della giustizia e della libertà religiosa e dei diritti di ogni uomo e donna hanno reso Benedetto XVI, una figura di spicco anche in un continente dove i cristiani si sentono spesso ai margini della società.

(raccolto da AsiaNews)

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