Dalla crisi alla purificazione

Il Brasile sembra stia vagando senza rotta e annaspando nel buio di una delle più intense crisi della storia repubblicana. E siccome la crisi attuale è direttamente legata ad un partito – il Partito dei lavoratori (PT, Partido dos Trabalhadores) – che è stato innalzato al potere a causa della speranza di cui era portatore, essa assume delle dimensioni molto più drammatiche, perché si riveste proprio di delusione, di senso di tradimento e pessimismo: una rottura con la speranza. Tuttavia la perplessità e la confusione non ci impediscono di cercare di capire le possibili conseguenze positive di questo momento. Militanti contro professionisti Intervistato da Cidade Nova, l’economista Paul Singer, uno dei fondatori del PT, considera che la crisi del partito è iniziata quando esso, da partito di militanti quale era, diventò un partito di professionisti; quando il PT cominciò ad essere minato dal di dentro; quando il suo progetto sulla nazione cominciò a confondersi col progetto di potere; quando il pragmatismo politico diventò priorità per il partito. Secondo Singer, il successo raggiunto dal PT nelle elezioni ha offuscato e tradito alcuni dei leader nazionali del partito. Dopo tre successivi tentativi non riusciti, il PT ha deciso che era arrivata l’ora di prendere in mano il governo: l’elezione di Lula è diventata la meta prioritaria, la condizione per poter realizzare le riforme strutturali necessarie al Brasile. E in effetti, dopo un cambiamento radicale della sua immagine e del suo linguaggio, Lula è stato eletto presidente nel 2002. Non aveva però assicurata nel parlamento una base d’appoggio consistente per difendere le sue principali proposte. E il governo si è costruito questa base cercando appoggio in partiti le cui storie erano segnate dal fisiologismo: così in Brasile si chiama l’uso di una funzione pubblica per la ricerca di guadagni o vantaggi personali, con evidente disprezzo del bene comune. La decisione di cercare appoggio in questi partiti in breve si è dimostrata un grave errore, perché tale appoggio si mantiene attraverso lo scambio di favori e il baratto di incarichi e di influenza dentro il governo, fino a compromettere i più elementari principi etici e legali con la compera dei voti, come ha dimostrato la scoperta di scandalose cifre di danaro, depositato nei conti bancari sia di politici alleati, sia dello stesso PT. Il Partito dei lavoratori si è avvalso di meccanismi antichi contro i quali ha sempre lottato in modo radicale; meccanismi che, purtroppo, hanno ingolfato anche molti parlamentari di storia moralmente specchiata, che alla fine hanno agito quali pezzi di un gioco molto più forte di loro. La crisi attuale rivela quanto la cultura della corruzione è incrostata nella politica brasiliana. Per questo è diventata forte e quasi unanime la proposta di procedere urgentemente ad un’ampia riforma politica. La crisi in positivo La mobilitazione per i cambiamenti istituzionali non è l’unico effetto positivo della crisi attuale. Paradossalmente gli scandali che toccano i partiti, il parlamento e parte del governo contribuiscono anche a mettere in evidenza quei politici che non si sono lasciati contaminare dalla tentazione di essere al potere ad ogni costo: la classe politica non è mai stata così esposta anche in quello che essa ha di buono. La crisi sta rivalutando la lunga storia di dedizione e lotta da parte di alcuni politici per il bene comune. In questo senso, la crisi non cancella, per esempio, tutto il contributo del PT alla politica ed alla democrazia brasiliana: non solo nel restituire alla politica il suo impegno verso gli emarginati dalla società, ma anche nello svolgere un lavoro sistematico in favore della trasparenza e dell’etica in politica. D’altra parte la crisi rivela egualmente nell’opposizione – che in questo momento svolge un ruolo fondamentale – delle figure di grande rilievo etico, all’interno del processo investigativo in corso. Le denuncie coinvolgenti parte dei parlamentari brasiliani dimostrano che né la corruzione né l’etica rappresentano un patrimonio esclusivo di un determinato partito. E questa costatazione sta già cambiando la forma del dibattito politico. La crisi sta portando una più grande umiltà al PT ed agli altri partiti di sinistra, i quali, rivitalizzati nei loro princìpi, potranno continuare ad esercitare una importante presenza nella politica nazionale. Ma nel contempo la crisi aiuterà i partiti di opposizione a ridefinire i loro obiettivi e metodi, onde vivere una pratica politica più trasparente. Ma la lezione forse più importante di questa crisi è la costatazione che i fini buoni non possono giustificare dei mezzi cattivi. Un importante cambiamento culturale deve avvenire nel modo di guardare la politica: ciò che oggi è messo in discussione, infatti, non è solo il modo in cui l’uno o l’altro partito fa politica o esercita il potere, ma il senso stesso della politica. Fortunatamente, in modo ancora poco percettibile, ma sempre più deciso, si profila, come più meditata reazione, dopo il rifiuto della politica provocato dalla corruzione, una nuova coscienza della sua dignità quale servizio alla polis, alla comunità, al bene comune. Chissà non sia questa purificazione della politica, a partire delle sue radici, il vero senso della crisi. L’ora della convergenza Spuntano segni di reazione in molti posti. Il Brasile non vuol fermarsi ed è cosciente del rischio di uscite non istituzionali per la crisi o di elezioni manipolate. È l’ora, invece, della convergenza del governo, del parlamento, della magistratura, dei partiti, dei movimenti sociali e di tutto il popolo per il dialogo. Ricordiamo un’esperienza molto importante vissuta in Argentina negli anni scorsi: dinanzi alla crisi più seria vissuta dalla nazione, la società argentina è riuscita ad organizzarsi nella sue più diverse espressioni in un forum permanente di dialogo e di ricerca di alternative per il paese. Anche in Brasile quest’esperienza può avvenire. Potrebbe esser questo il frutto più positivo dell’attuale crisi. Se guardiamo il quadro a partire dai mezzi di comunicazione, veniamo indotti a credere che ciò non avverrà affatto; ma, fortunatamente, la realtà non è limitata alle immagini della Tv ed alle analisi di giornali o di politici; essa è molto più grande. La crisi stessa infatti mette in evidenza dei nomi e personaggi che si rivelano capaci – nonostante la tentazione sempre presente di ricorrere al conflitto – di cercare nel dialogo sincero ed aperto le risposte che il momento esige: figure politiche che trascendono i propri partiti e i propri interessi e hanno il coraggio di rischiare la propria posizione nello scenario politico perché il bene comune non diventi la principale vittima della storia. IL BRASILE E NOI Tangentopoli: la loro e la nostra Due paesi, due crisi politiche; diverse fra loro, certamente, ma capaci entrambe di aprire nuove opportunità. Quanto accade in Brasile ci interessa molto; sia perché è il colosso economico emergente del continente americano, il cui peso, col passare degli anni, è destinato ad aumentare, ed è inoltre capace di pesare, già nel breve periodo, sugli equilibri internazionali; sia perché il Movimento politico per l’unità di Chiara Lubich ha trovato in Brasile un terreno fertile, anche in quel parlamento che si trova, oggi, traumatizzato dallo scandalo, ma che noi sappiamo essere anche ricco di risorse umane, di competenze politiche, di coerenza etica. I brasiliani seguono le cose giorno per giorno, come puntate di una telenovela che riserva di continuo sorprese sempre più grandi e, purtroppo, come avvenne da noi ai tempi di Tangentopoli, sempre più amare. Per noi italiani, invece, vale la pena di raccontare come è cominciata. Lo scandalo è esploso all’inizio di giugno, quando il deputato federale Roberto Jefferson fu accusato di essere il destinatario di una tangente richiesta da un funzionario delle Poste brasiliane. Il parlamentare, indagato, ha rivelato l’esistenza di un intero sistema di corruzione, coinvolgendo personalità di primo piano del partito del presidente Lula, il Partito dei lavoratori, e di altri partiti minori che lo appoggiano. Il presidente, nonostante la vicinanza con alcune delle personalità implicate, è finora risultato estraneo alla rete di corruzione; fin dall’inizio, anzi, ha dichiarato la volontà di andare a fondo di ogni denuncia, chiunque fosse implicato: Taglieremo nella nostra carne, se necessario. La corruzione non è una novità in Brasile. Lo choc aggiuntivo della crisi attuale è dovuto al fatto che colpisce un partito di sinistra che si era sempre proclamato estraneo a questo tipo di fenomeni. Dentro la pentola della crisi stanno bollendo, naturalmente, molte cose; c’è il tentativo, da destra, di delegittimare il governo di sinistra, occultando il fatto che la corruzione attuale è di tipo sistemico, non riguarda un solo partito, o soltanto alcuni comparti dell’amministrazione pubblica; altri, da sinistra, colgono l’occasione per spingere il presidente a rivedere il suo programma e a mettere in atto, nell’ultimo anno prima delle elezioni, misure di riforma più radicali di quelle finora attuate. Si percepisce però che davanti alla questione morale ci dev’essere un grande sforzo di comune: La reiterata costatazione di atti di corruzione – ha dichiarato Demétrio Valentini, vescovo di Jales (SP) – e ci offre una preziosa opportunità. Non per dimostrare che la politica è corrotta di per sé, come alcuni cercano esattamente di mostrare; ma per provocare una profonda riforma, per la quale tutti dobbiamo collaborare. È diffusa la percezione infatti, che la questione morale è anche, direttamente, questione istituzionale: esiste la necessità di una riforma del sistema politico, che dia maggiore trasparenza e controllabilità alla gestione della cosa pubblica, e aiuti a separare più nettamente lo stato e la pubblica amministrazione, dal ruolo dei partiti. In Italia, quanto a corruzione, abbiamo una certa competenza; negli anni Novanta la scoperta del fenomeno corruttivo cambiò il volto del nostro paese; pensiamo soltanto al fatto che nessuno dei partiti attivi quando iniziò lo scandalo di Tangentopoli (febbraio 1992) è oggi sulla scena politica: alcuni sono scomparsi, come accadde alla Democrazia cristiana e al Partito socialista; tutti gli altri hanno conosciuto, anche per ragioni legate ad altri fattori, profonde trasformazioni. In situazioni come quella italiana di allora – e quella brasiliana di oggi – può succedere di tutto: che molta corruzione rimanga impunita, perché i magistrati colpiscono non dove la corruzione è più grave, ma dove è più agevole ottenere delle prove; che innocenti vengano travolti da false accuse; che alcuni partiti o parti dell’amministrazione organizzino una reazione insieme ai settori sociali più coinvolti nell’abitudine della corruzione. Una cosa che abbiamo imparato in Italia è che la magistratura persegue i reati, ma non risolve i problemi politici, che devono essere presi in mano, insieme, dai cittadini e dai politici: e qui l’esperienza del Movimento politico per l’unità viene in aiuto, aiutando a superare la distanza fra cittadini e politici, e a ricominciare a fare politica sulla base di un rapporto più consapevole e di una fiducia reciproca basata sulla partecipazione e non sulla rinuncia o sulla delega. Del resto, anche per condurre l’azione contro la corruzione, la magistratura ha bisogno della denuncia e del sostegno dei cittadini: La collaborazione è essenziale – ha dichiarato, facendo un bilancio dell’esperienza di Mani pulite, uno dei suoi protagonisti, il procuratore Francesco Saverio Borrelli -: se nessuno parla, non si arriva a nulla… Venuta meno la volontà di collaborazione dei cittadini, l’indagine è avvizzita. Ancora, in Italia, proprio negli anni della massima sfiducia nei confronti della politica, molti giovani avvertirono l’esigenza di occuparsene, di prenderla in mano, e affluirono nelle scuole di formazione dove si sperimenta e si insegna la politica ispirandosi all’ideale dell’unità. E anche questa potrebbe essere un’ulteriore occasione da cogliere per il Brasile di oggi: che i politici, passati attraverso la prova, sappiano consegnare la loro esperienza e la loro competenza ai giovani.

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