Dai tetti in giù. Chiara Luce Badano vista dal basso

Franz Coriasco - Città Nuova
Franz Coriasco "Dai tetti in giù

Il suo «pezzettino di cielo» Chiara Luce lo respirava da una delle finestre della sua stanza, ma c’è anche chi giunge a contemplare meglio le stelle nell’oscurità. Coriasco, agnostico, fratello di Chicca, la migliore amica di Chiara, osserva e ripercorre da questa “prospettiva altra” la vita della giovane beata.

 

Due vite che si sfiorano, in quella differenza di età che soprattutto quando si è giovani, non approfondisce ma diluisce i rapporti, inducendo ad una sorta di “vissuto di riflesso”. Parallelamente alla narrazione della vita di “Chiaretta”, come affettuosamente veniva chiamata dai familiari, scorre la riflessione dell’autore sui vari avvenimenti.

 

«Ciò che mi chiedo oggi − si interroga Coriasco −, è cosa avrei potuto vedere di quella Chiara se solo non avessi avuto la testa altrove, impegnato com’ero a correre appresso alle mie chimere. Sogni grandi anche i miei, ma di quella grandezza troppo baluginante per essere vera, consistente, e soprattutto in grado di reggere all’usura del tempo. (…) Quante occasioni ci scappano ogni giorno, quante meraviglie ci passano sotto il naso e ci lasciamo scappare magari solo per pigrizia o distrazione! Del resto, chi poteva pensare che una normalissima ragazzina come quella avesse qualcosa da insegnarmi o semplicemente da mostrarmi».

 

Con stile agile, ma pungente nelle considerazioni, l’autore si interroga e ci interroga di fronte a quella «fede che tutto legittima, aggiusta e spiega». Ragioni del cuore e del cervello, che spesso non riescono da una parte a placare quella sete d’infinito, dall’altra a sviscerare pienamente i drammi della vita. Tutte occasioni in cui l’autore mostra invece come Chiara Luce, seppur nella sua breve vita, avesse trovato la chiave di volta, in una radicale scelta di Dio.

 

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