Cyborg bluff o nuova era?

Tv e quotidiani amano le notizie che hanno a che fare con Frankenstein. Fanno effetto perché stimolano la parte più creativa della nostra fantasia e delle nostre paure. Esseri mostruosi creati dall’uomo sono sempre esistiti nell’immaginario collettivo, ma oggi le nuove frontiere della biotecnologia fanno immaginare nuove incredibili possibilità. Craig Venter, il geniale avventuriero della Celerà Genomics, è famoso per aver sfidato da solo la comunità scientifica internazionale nella gara per decifrare il genoma umano. Ora vuole costruire la vita, a modo suo, iniziando dai costituenti elementari, primo fra tutti il Dna, che racchiude la sequenza dei nostri geni. Recentemente ha fatto il primo passo, sintetizzando in laboratorio un Dna simile a quello umano, primo pezzo artificiale di una cellula creata ex novo. Come coi mattoncini della Lego, i componenti possono essere biologici, meccanici ed elettronici, il cyborg appunto. Se il processo funzionerà, la nuova cellula potrà essere progettata proprio con le caratteristiche volute, in modo da fornire farmaci utili e, in futuro, organi di ricambio e magari nuove specie. Il limite è solo la fantasia. Naturalmente, essendo un’impresa privata, il tutto è rigorosamente brevettato. Qualcuno sostiene che si tratti di un bluff. La storia però insegna che il metodo di scoperta per tentativi ed errori ha sempre permesso di andare avanti fino ad arrivare a mete impensabili, anche senza aver capito esattamente tutti i particolari del processo. Il giorno dopo aver annunciato la possibilità di nuove inedite forme di vita, con i relativi problemi etici, i quotidiani si sono rapidamente dimenticati della notizia. Ma quanto promesso da Craig Venter è qualcosa di straordinariamente importante, perché è l’inizio di una nuova era. In pratica, così come ha fatto nelle ultime migliaia di anni per piante e animali con innesti e incroci, l’uomo sta ora iniziando a modificare la propria storia evolutiva. Il controllo del nostro futuro come specie sta passando gradualmente dalla natura alla nostra mente, intelligenza, capacità di scegliere il bene e il male. Chi è umano, quale vita e quale morte sono possibili, quale futuro ci aspettiamo, che tipo di convivenza sociale vogliamo costruire? Domande difficili, dalle quali possiamo difenderci, combattendo il nuovo. O affrontarle, anticipando il futuro, con visioni dell’uomo e della vita adeguate alle sfide.

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