Cuore e fortuna, l’Italia è in finale di Euro 2020! Spagna battuta ai rigori

Dopo una partita di estrema sofferenza, gli azzurri conquistano la quarta finale nella storia degli Europei: gli iberici dominano e sprecano tante occasioni. Italia avanti con Chiesa e raggiunta da Morata che, poi, sbaglia il rigore decisivo
Italia Spagna

Nella serata più difficile, arriva la gioia più grande. La festa azzurra scatta dopo il perfetto rigore scoccato da Jorginho, che assicura alla Nazionale guidata da Roberto Mancini il pass per la finalissima di domenica 11, ore 21, a Wembley: domani si conoscerà il nome dei rivali che arriverà dall’esito della sfida tra Inghilterra e Danimarca. L’Italia raggiunge il risultato al termine di 120’ di affanno pressoché costante, con la Spagna, le Furie Rosse, in costante possesso della palla e autori di numerosissime occasioni pericolose. Il grande pregio di capitan Chiellini e compagni è quello di non sciogliersi sotto i colpi degli avversari, riuscendo a serrare i ranghi e trascinando la sfida ai calci di rigore: lì la precisione di Belotti, Bonucci, Bernardeschi e Jorginho è stata decisiva, assieme agli errori di Dani Olmo e Morata.

Mancini schiera una formazione identica a quella anti-Belgio, con l’unica differenza di Emerson al posto dell’infortunato Spinazzola. Dall’altra parte Luis Enrique vara una Spagna col classico falso nueve: Oyarzabal, Dani Olmo e Ferran Torres si scambiano i ruoli in un attacco privo dei punteri Morata e Gerard Moreno. L’esperimento sembra funzionare, dato che Busquets e compagni prendono subito il comando delle operazioni: il possesso palla spagnolo è ipnotico e manda in difficoltà un’Italia costretta a rincorrere e sfiancarsi, senza mai vedere il pallone. Al minuto 13 Oyarzabal avrebbe la palla del vantaggio: lo stop errato non gli consente di battere a rete verso Donnarumma. La fatica azzurra è tanta: il centrocampo gira a vuoto, con tantissimi errori in fase di impostazione. Gli unici lampi sono quelli di Barella, che coglie il palo ma in posizione di fuorigioco, ed Emerson a fine primo tempo: il calciatore del Chelsea viene liberato da Insigne sulla sinistra e coglie una gran traversa.

Nella ripresa la musica non cambia: Di Lorenzo è fondamentale per evitare che il cross di Olmo arrivi a Torres, quindi Busquets sfiora il montante con un bel tiro da fuori area, alto di poco. Il calcio però riserva sempre tante sorprese e così l’Italia passa a sorpresa in vantaggio: è il 60’ quando Federico Chiesa profitta di un rimpallo di Laporte per impossessarsi del pallone e scoccare un gran destro a giro su cui Unai Simon può nulla. Esplosione di gioia per gli 11 mila tifosi italiani presenti a Wembley: la musica però non cambia, con la squadra azzurra che arretra ancor di più, inserendo Toloi al posto di Emerson e Berardi per Immobile. Luis Enrique fa invece entrare l’artiglieria pesante, con Morata e Gerard Moreno in campo: proprio lo juventino, al minuto 80, buca la disattenta retroguardia azzurra e capitalizza al massimo il filtrante di Dani Olmo, battendo Donnarumma con una conclusione precisa e rasoterra.

Dentro anche Belotti e Locatelli, in vista di tempi supplementari che si preannunciano durissimi: così è, con Donnarumma bravo a disinnescare il rasoterra di Dani Olmo e quindi ottimo a uscire alto su Morata. L’extra-time scivola via lentamente: Italia mai pericolosa, Spagna con la palla sempre tra i piedi ma mai abile nel trovare l’occasione per timbrare il sorpasso. Si arriva così alla crudele lotteria dei rigori: Locatelli sbaglia e fa pensare al peggio, ma lo imita Dani Olmo tirando in tribuna. Gli azzurri poi non sbagliano più: Belotti, Bonucci e Bernardeschi esaltano i tanti italiani di Wembley, quindi Morata è ipnotizzato da Gigio Donnarumma. Tocca a Jorginho, col suo classico rigore a saltello, trafiggere Unai Simon per dare il via alla meravigliosa festa azzurra a Londra.

Il capannello di giocatori accanto a mister Mancini rende bene l’idea di un gruppo compatto, coeso e splendido nel far fronte alle difficoltà: la Spagna è stata superiore nei 120’, ma il cuore italiano ha avuto la meglio. La festa, in campo e nelle piazze del nostro Paese, può iniziare: manca però l’ultimo, decisivo gradino per agguantare un titolo che manca da 53 anni. Ci sarà tempo per preparare l’assalto alla coppa: questa notte è il momento di assaporare una gioia grande e genuina.

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