Costruire con Gesù un’infinità di Chiese

In queste due risposte (Loppiano, 27 novembre 1975), pur riferendosi a delle situazioni particolari del suo tempo, Chiara ci svela la realtà di Gesù in mezzo come frutto dell’amore a Gesù Abbandonato e come principio-base della Chiesa.
Qual è il rapporto fra Gesù in mezzo e Gesù Abbandonato? È possibile vivere le stesse realtà nello stesso momento?

 

La risposta è questa. “Qual è – dice – il rapporto fra Gesù in mezzo e Gesù Abbandonato?”. Il rapporto fra Gesù in mezzo, che speriamo di avere anche adesso, e Gesù Abbandonato è il rapporto di mezzo a fine, cioè Gesù Abbandonato è il mezzo necessario per arrivare a Gesù in mezzo. Come Gesù nell’abbandono ha redento l’umanità, nel senso che ha riunito tutti noi, figli suoi, al Padre, ed è stato il mezzo, ha provocato l’unità, così Gesù Abbandonato, amato, provoca Gesù in mezzo, fa nascere, fa venir fuori Gesù in mezzo.

 

Il secondo pezzo dice: “È possibile vivere le stesse realtà nello stesso momento?” No, nello stesso momento no; o siamo in Gesù Abbandonato o siamo in Gesù in mezzo. Io spero che in questo momento siamo tutti con Gesù in mezzo. 

 

Chiara, non ti pare che sarebbe bello se tu potessi darci direttamente la realtà di Gesù in mezzo?

 

Questa mattina abbiamo già parlato un pochino di Gesù in mezzo, ma tu vorresti che in due parole io dicessi cos’è Gesù in mezzo, vero? per me? Ecco, sì.

 

Gesù in mezzo, da quando quest’estate mi sono messa a meditarlo, a pensarlo, a comunicarlo, è diventato qualche cosa di immensamente più grande di come era prima, e ho cercato di comunicare questo attraverso queste quattro conversazioni che anche voi sentirete. Perché Gesù in mezzo… è Gesù! Non è che qui fra noi ci sia una formula o ci sia una virtù o ci sia la bontà o l’attenzione o il divino; qui c’è una persona; noi con i nostri occhi non la vediamo, ma lui ci sente e scruta ogni nostro pensiero, ogni palpito del nostro cuore, ogni adesione della nostra anima. Lui c’è. Io non so se è lì, se è qua, se è là; immagino che sia in tutti e che ci avvolga tutti. Ma lui, persona, c’è.

 

Se qui siamo, non so, 700, non siamo 700, assolutamente, siamo 701, perché lui c’è. Questa sua presenza mi fa paura quasi, mi mette il timore di parlare sapendo che lui mi ascolta; ma, siccome questa è anche la sua volontà, io penso che lui sia contento di quel poco che gli do e di quel poco che voi date ascoltando. Lui è stato su questa terra, ha visto i limiti nostri, quanto siamo piccoli, quanto i nostri pensieri sono corti, quindi ci conosce; non è solo Dio, ché allora sarebbe irraggiungibile, è uomo. Proprio come Gesù è in mezzo a noi.

 

E quello che più di tutto, forse, mi ha colpito approfondendo la realtà di questa sua presenza è stato questo: che per lui bastano poche cose: due o tre; e che lì dove è lui forma quell’Opera che lui è venuto sulla terra a formare: la Chiesa. Per cui ha suscitato dentro di me una passione immensa di costruirgli mille, mille, mille, mille, migliaia, migliaia, milioni di Chiese, non fatte di muratura, ma di due o tre uniti nel suo nome sparsi in tutto il mondo.

 

In molte domande vostre… fatte a me parlate del comunismo, di come si sopravvivrà col comunismo, di cosa sarà il comunismo. L’abbiamo sempre detto da quando siamo piccoli: il comunismo sarà quello che sarà, ma il comunismo non riuscirà a distruggere queste chiese. So anche per esperienza che due li lascia anche insieme. I gruppi in genere, in certe nazioni, li scioglie, non vuole che siano insieme o li mette in prigione, come sono andati anche i nostri gen per una notte in prigione, per essersi ritrovati una volta; ma due finora non ho sentito che due siano di troppo per loro, ma sono sufficienti per noi, sono sufficienti perché edifichiamo la Chiesa. E quando abbiamo una Chiesa, la Chiesa irradia la sua potenza, Cristo opera come ha operato quando era sulla terra in Palestina, in maniera diversa, noi non lo sappiamo.

 

Verrà il comunismo in Italia? Io non lo so, è molto probabile, ma non ho paura. Perché? Perché c’è Gesù in mezzo. Lui potrà entrare nelle fabbriche, potrà entrare dappertutto, in tutti gli istituti, in tutte le scuole, dovunque, e nessuno lo vedrà, e noi sapremo che c’è; e lui forse darà un’anima a questo corpo che si avanza e costruisce così, che non è un granché armonioso da come lo vediamo dalle fotografie, ma che comunque qualcosa di comunitario ha, e di universale, e che quindi ha anche a che fare con noi.

 

Non sarà forse Gesù in mezzo in queste Chiese volanti, e che possono andare in tutto il mondo, l’anima del mondo di domani? E non sarà forse che Dio permette questa invasione di un mondo ateo, ma che costruisce anche qualche cosa, per far sì che tutte le verità che il comunismo ha sfruttato, con le quali ha entusiasmato tanta gente, ritornino alla fonte, e cioè a Gesù? E questo attraverso sempre piccole cose, come Gesù che nasce in una stalla: attraverso due o più: due o più ragazzi, due o più ragazze, due o più signore, la mamma e un figlio, la nuora e una suocera, due o più.

 

L’idea di poter costruire con Gesù-persona in mezzo a noi un’infinità di Chiese, è l’idea che più dà alla testa a me in questi giorni, e vorrei comunicarla a tutti voi, in modo da sapere che abbiamo una ricchezza in mano che se qualcuno viene dal di fuori qui non può capirla; mentre voi perché siete stati scelti, e siete giovani, e siete piccoli o da piccoli avete imparato questo spirito, voi sapete che cosa significhi, perché Gesù in mezzo vi ha guidato ancora, Gesù in mezzo vi ha portato avanti ancora, è stato lui a darvi la luce, è stato lui ad asciugarvi le lacrime, è stato lui a togliervi dai dolori, a togliervi dalle angosce, dalle tentazioni, è stato lui, Gesù in mezzo, la nostra luce.

 

Io vorrei, per rispondere alla tua domanda, comunicarvi chi è, e comunicarvi soprattutto la passione che invade il mio cuore, di invadere l’umanità, di costruire in tutta l’umanità tutte queste Chiese. Se voi riuscirete a far questo quando uscirete da Loppiano, avrete fatto abbastanza. Il comunismo dovrà non dico ritirarsi, ma sarà sublimato, e così tutto servirà a sgabello del Regno di Dio.

 

 

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