Abbiamo appena concluso la settimana del Giubileo del mondo educativo (27 ottobre – 1° novembre), evento rilevante sia per gli interventi di papa Leone XIV che per la partecipazione e gli appuntamenti importanti. La partecipazione all’evento ha superato le 20 mila persone, tra studenti, docenti, dirigenti scolastici, famiglie e rappresentanti di istituzioni educative provenienti da 124 Paesi, confermando la rilevanza globale del tema educativo.
Sono stati 3 gli eventi principali: la pubblicazione della prima lettera apostolica Disegnare nuove mappe di Speranza di papa Leone XIV in occasione del 60° anniversario della Gravissimum Educationis, il rilancio del Patto Educativo Globale con 3 nuove priorità (sviluppo della vita interiore, umanizzazione del digitale, educazione alla pace), e la proclamazione di san John Henry Newman come dottore della Chiesa e co-patrono della missione educativa.
Inoltre, durante il Giubileo è stata presentata la mappa dell’educazione cattolica nel mondo. I dati ci dicono che di fronte all’enorme problema di accesso all’istruzione, in cui, secondo l’Unesco, 61 milioni di bambini non entrano mai in una classe e oltre 160 milioni non completano la scuola secondaria, il network delle scuole cattoliche che raggiunge circa 72 milioni di studenti rappresenta una risorsa educativa enorme. Questa rete è spesso capillare e concentrata in aree dove le infrastrutture pubbliche sono deboli o assenti, come l’Africa (dove converge quasi la metà degli iscritti alla scuola cattolica mondiale) e l’Asia. Le scuole cattoliche rappresentano spesso l’unica opportunità di istruzione per i bambini e gli adolescenti provenienti da contesti di povertà o marginalità. In molti Paesi, la percentuale di alunni iscritti nelle scuole cattoliche è superiore alla percentuale di cattolici nella popolazione. Questo suggerisce che le scuole sono percepite come affidabili, inclusive e di qualità, e sono scelte anche da famiglie di altre fedi o non religiose, dimostrando un ruolo di servizio pubblico e di bene comune che trascende la sfera confessionale. In sostanza, questi dati indicano che il network cattolico contribuisce in modo pieno ad alleviare l’emergenza educativa globale, offrendo una via d’accesso alla scuola a decine di milioni di persone che altrimenti potrebbero rimanere escluse.
Per descrivere questi numeri e le diverse reti nel mondo, il papa utilizza un’immagine molto suggestiva: quella delle costellazioni educative. Come le stelle si uniscono per formare un disegno nel cielo, così le diverse realtà formative (famiglie, scuole, università, istituzioni) devono collaborare in modo organico e luminoso. Questo concetto sottolinea la necessità di fare rete, superando le contrapposizioni sterili per creare una sinfonia nello Spirito. In questo contesto il Patto Educativo Globale rappresenta la “stella polare”, promuovendo un’alleanza tra tutti gli attori sociali per l’educazione alla fraternità universale.
Il papa ha esortato educatori e studenti a camminare insieme, evidenziando che la vera unità si esprime nella dimensione del “con”: essere compagni di viaggio e membri uniti di una comunità che si decentra per gli altri. Questo senso di appartenenza e condivisione si nutre di amore e si manifesta nella gioia dell’incontro e della scoperta, essenziale per un’educazione che sia piena. I veri educatori educano con il sorriso ‒ ha detto Leone ‒ e la loro scommessa è riuscire a svegliare il sorriso nel fondo dell’anima dei suoi studenti.
In definitiva, il Giubileo del Mondo Educativo 2025 non è stato solo una celebrazione per i numerosi partecipanti, è stato un vero nutrimento di “testa, cuore e mani” e un vigoroso appello all’azione per tutti gli attori sociali i quali trovano nel Patto Educativo Globale l’ispirazione e lo strumento adatto per trasformare l’urgenza educativa globale in un’occasione di fraternità universale e di luce condivisa: luce che parla di unità, di amore e di gioia.