Così è la vita. Imparare a dirsi addio

Concita De Gregorio - Einaudi  
Concita De Gregorio

«Mamma, adesso che ho imparato come sono scomparsi i dinosauri, potrei anche sapere come è morto il nonno?». I bambini fanno domande a volte imbarazzanti, e si attendono una risposta “grande”. Non sempre siamo in grado di rispondere. Spesso come genitori, insegnanti, nonni ci sentiamo impreparati. E il mondo intorno a noi non aiuta: in una società che mette quasi al rogo la vecchiaia e la morte, che nega il tempo che scorre, anzi lo esclude dal discorso pubblico, per proporre il mito di un eterno presente, trovare risposte appare difficile.
Questo libro percorre una strada decisamente controcorrente. Concita parla della morte, della finitezza della vita, della fragilità dei nostri legami, dell’amore, e lo fa con una levità e una profondità inconsuete. Il suo libro è gentile come un morbido abbraccio, raffinato come una tavola ben apparecchiata, coraggioso come chi si avventura per mari perigliosi. È scritto da una madre che sente la necessità di varcare il tabù sociale che impone di non parlare mai di morte e malattia, per i propri figli, per i figli degli altri. Una madre che osservando i propri bambini ha scoperto che il tempo delle domande arriva presto. Che i bambini fanno domande schiette, senza giri di parole, domande buffe, sorprendenti. Recuperare l’immediatezza dello sguardo infantile sulle cose è una posizione culturale e civile, di chi si oppone al modello culturale imperante che rifugge il dolore e la vecchiaia, vendendo illusioni di eternità. Partire dai bambini, insegnare loro a non sottrarsi o negare il dolore, ma a trasformarlo in energia, è un impegno di responsabilità cui non possiamo sottrarci.
Il libro ci parla della morte e ci fa innamorare della vita, ci fa pensare con più profondità alle persone che abbiamo amato e che hanno lasciato un’impronta dentro di noi, ci regala pagine di intensa emozione, ma anche di grande consolazione. Da non perdere.

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