Per cosa batte il cuore giovane dell’Italia?

Dagli episodi razzisti di Follonica a “Pulse”, un meeting internazionale che si svolgerà a Loppiano (Fi) alla fine di aprile.  

I fatti sono noti. A fine febbraio, a Follonica due lavoratori Lidl hanno rinchiuso, all’interno dell’area riservata ai rifiuti e agli scarti del supermercato, due donne nomadi, che rovistavano all’interno dei cassonetti. Divertiti, i dipendenti hanno documentato il gesto realizzando un video che è diventato virale su Fb: oltre 200.000 visualizzazioni, più di 30.000 “like” e una pioggia di commenti razzisti tra “meme”, gruppi Fb, post e grafiche. Il fenomeno è stato definito “bomberismo” (di calcistica memoria): è il trionfo della mediocrità, dell’ignoranza, del provincialismo e delle pulsioni più elementari scatenate da quel video di 49 secondi. Si stima che l’età media di questi novelli creatori di cultura trash sia dai venticinque ai trentacinque anni. Segno che gli under 30 stanno virando verso una sorta di neo- razzismo digitale che si nutre di luoghi comuni e stereotipi?

Eccoci qui, ancora una volta a chiederci dove stanno andando i giovani, se davvero i social media ci restituiscono il loro volto autentico o se non convenga raschiare più a fondo, sotto questa superficie viziata e politicizzata, per trovarvi molto altro. Segnali evidenti ci dicono che creatività, fantasia, spirito d’impresa non siano più solo appannaggio dell’età adulta. Sono molti i giovani che stanno mettendo testa e cuore negli angoli bui delle nostre città. «Credo che il male più grande sia l’ignoranza. Se ignori hai paura del diverso fuori e dentro di te. Conoscere permette di essere consapevoli e di formarsi una coscienza sociale, civile e interiore». Ne è convinta Carlotta Raimondo, 23 anni siciliana di Vittoria (Rg) che studia Arti drammatiche a Milano. Fa parte del team che organizza gli eventi che apriranno la Settimana mondo unito 2017, sette giorni in cui i Giovani per un mondo unito (Gmu) in tutto il mondo daranno visibilità massima a centinaia di azioni di fraternità. A Loppiano (FI) ci saranno il meeting internazionale dal titolo “Pulse. Change your heart, change the world” (29/30 aprile) e l’evento conclusivo che si terrà il primo maggio, a cui sono attesi migliaia di giovani. «Alla regia, assieme a noi Giovani per un mondo unito, ci sarà una rete di organizzazioni: Nuovi Orizzonti, Rondine, Centro internazionale La Pira, Barbiana,

Non dalla guerra, Living Peace, Istituto Universitario Sophia, giovani delle Comunità islamiche in Italia, EcoOne e Sportmeet. Il tema – aggiunge – sarà la pace, declinata in tutte le sue sfaccettature. Vogliamo che gli 800 giovani che parteciperanno al Meeting ne facciano l’esperienza sul fronte delle relazioni interpersonali e su quello della condivisione di azioni comuni». E per continuare a sfatare l’immagine del giovane italiano “sdraiato” e disinteressato, Stefania Nardelli, 31 anni di Roma, una laurea in Analisi Economica delle istituzioni internazionali, racconterà della sua idea imprenditoriale in sostegno alle aree colpite dal recente sisma. «Quando gli imprenditori italiani di Economia di Comunione mi hanno chiesto di scrivere un progetto per aiutare i giovani imprenditori delle zone terremotate, ho coinvolto altre 2 colleghe e con il sostegno di Amu. abbiamo creato “RimPRESA”.

Abbiamo già contattato una trentina di aziende e la prossima settimana cominceremo a consegnare gli aiuti nelle zone tra Amatrice, Arquata ed Accumoli». Samuele Vannacci ha 22 anni ed è al terzo anno di Scienze naturali. Secondo lui ciò che cambierebbe il mondo in meglio è l’attenzione. «Se ne dessimo a tutti senza esclusione riscopriremmo la bellezza e la potenza nascosta nei piccoli gesti. Per questo cambio di mentalità sono disposto a mettermi in gioco: osservare chi mi circonda, uscire da me stesso e agire per gli altri». Samuele sta lavorando al grande evento del primo maggio. «Fuori dal frastuono delle nostre città, conosceremo storie di giovani da tutto il mondo che si spendono per la pace: dalla guerra in Siria fino all’impegno per la legalità e all’inclusione sociale di casa nostra. E poi ospiti, musica, festa, e persino un mega flash mob, ma non sveliamo troppo!».

Al primo maggio ci saranno anche i giovani delle Comunità islamiche d’Italia: «Hanno bisogno di spazi veri d’incontro – spiega l’Imam di Teramo, Mustapha Batzami, in Italia da 28 anni – È conoscendosi meglio che possono imparare a dialogare. Occasioni come questa fanno toccare loro con mano la possibilità reale di società fondate su rispetto e fratellanza. Solo così ci aiuteremo a contrastare le fasi di stallo nel dialogo interreligioso e interculturale che attentati o attacchi di vario genere rischiano di minare».

Per info: primomaggioloppiano.it 

sgmu@focolare.org

 

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons