Corteo a Roma in ricordo delle vittime della mafia

Rimettere al centro le vittime innocenti della violenza mafiosa è lo scopo della giornata del 21 marzo 2024. Il centro di Roma è teatro di una cittadinanza che desidera ricordare il passato, affinché il futuro sia libero da mafia e corruzione.
Il corteo organizzato da Libera nella giornata della memoria delle vittime di mafia a Roma, 21 MARZO 2024. ANSA/ANGELO CARCONI

Giovedì 21 marzo 2024 a partire dalle 8.30, la popolazione è scesa per le strade di Roma in occasione della XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Tra i nomi che sono stati ricordati, anche quelli di Piersanti Mattarella e don Giuseppe Diana. Per le famiglie delle vittime si è anche svolta una veglia di preghiera interreligiosa il 20 marzo 2024.

L’associazione Libera Contro le Mafie è in prima fila tra i promotori della ricorrenza e organizza il corteo che giovedì mattina da piazza dell’Esquilino è arrivato fino al palco del Circo Massimo. Stimata la partecipazione di circa 40.000 persone. Nel pomeriggio, invece, incontri e seminari si sono tenuti in tutta la città, con l’obiettivo di trasmettere i valori della legalità capillarmente sul territorio.

Sei sono i temi che quest’anno Libera invita ad approfondire, nella giornata del 21 marzo come nelle settimane che la precedono: Zona grigia, imprenditoria e corruzione: le mafie “fuori” dalle mafie; L’importanza della “Cosa Pubblica”; Il giornalismo d’inchiesta: riconoscere le mafie per contrastarle; Storie di donne vittime innocenti di mafie e di femminicidio: dalla violenza all’impegno; Povertà e disuguaglianze: quando le mafie hanno gioco facile; Azzardo: scommettiamo su un altro futuro.

Le sei tematiche affrontano questioni di cittadinanza attiva, di educazione alla legalità, di giustizia sociale in risposta alla “sottovalutazione” spesso avvertita dalle famiglie delle vittime. Sottovalutazione della violenza di cui le mafie sono capaci, sottovalutazione che Libera chiama «una colpevole superficialità capace di generare la normalizzazione del fenomeno mafioso e criminale». L’importanza del ricordo delle vittime nella lotta per la legalità viene condivisa anche dallo Stato, che con la legge n.20 del 2017 ha riconosciuto ufficialmente la Giornata.

La scelta della capitale, all’insegna dello slogan “Roma città libera”, denuncia le dinamiche mafiose della criminalità organizzata che ancora pervadono la città. Ma l’attenzione è sulle vittime di tutto il territorio italiano: da Giuseppe Montalbano, ucciso nel 1861, all’undicenne Simonetta Lamberti, a Peppino Impastato, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a Francesco Pio Maimone, ucciso nel 2023. 1081 i nomi di vittime innocenti letti dal palco al Circo Massimo. Hanno riempito le strade di Roma per riempire, simbolicamente, la memoria collettiva di tutta la nazione. Perché «il 21 marzo è Memoria e Impegno. Memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie e impegno per immaginare una società dove mafia e corruzione non abbiano posto».

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