Coronavirus, novità per gli esami di maturità

Le scuole non riapriranno il prossimo 6 aprile. Lo lascia intendere il ministro dell'istruzione Lucia Azzolina. L'anno scolastico resta valido e la maturità si farà con commissari, tranne il presidente, tutti interni.  

Il 26 marzo il ministro Lucia Azzolina ha riferito al Senato sulla situazione che la scuola sta vivendo in queste settimane difficilissime dell’epidemia di coronavirus. Il giorno precedente Azzolina aveva riferito alla Camera dei deputati e le sue dichiarazioni di ieri fanno un piccolo passo in avanti nell’acquisizione di novità per il mondo della scuola.

Si parla di riapertura degli edifici scolastici nel momento in cui ci sarà solo piena sicurezza – e questo lascia intendere che non si tornerà più a scuola e gli esami di maturità si svolgeranno soltanto con le commissioni formate da commissari interni e la presenza del presidente esterno. Ma saranno altri gli scenari che si apriranno per l’esame più importante del percorso scolastico. Se infatti non si ritornerà a scuola si pensa a un esame simile a quello che stanno svolgendo gli studenti universitari, con le lauree on line e le proposte sul piatto, offerte dai parlamentari intervenuti al dibattito, sono molteplici come quella che la Rai possa offrire dei canali specializzati per una didattica a portata di tutti.

Il ministro ha annunciato altresì di aver firmato il decreto ministeriale di ripartizione tra le istituzioni scolastiche delle risorse, per un totale di 43,5 milioni di euro e rimane la validità dell’anno scolastico in corso. La situazione, insomma, è davvero difficile e complicatissima.

Si pensa ai tantissimi studenti che non possono accedere al web e di tanti che si sono organizzati fotografando i compiti assegnati e inviandoli sul telefonini dell’insegnante.

Si pensa al valoroso atteggiamento dei tantissimi docenti che si stanno spendendo in questi giorni – e questo andrà avanti ancora a lungo – arraggiandosi in mille modi per non lasciare soli i propri studenti.

Si pensa ai ragazzi più poveri, come gli alunni rom di Palermo che in queste ore stanno ricevendo alimenti e accompagnamento da parte del Gruppo sulla dispersione scolastica che si occupa del loro inserimento a scuola, insieme ai volontari della Caritas e al Comune di Palermo.

Purtroppo i ragazzi che non possono accedere agli edifici scolastici in tutto il mondo sono 8,3 milioni e l’Unesco ha annunciato l’aiuto a un miliardo e mezzo di studenti rimasti senza scuola a causa della pandemia. Secondo l’Unesco, l’87 per cento della popolazione scolastica mondiale è toccata dalla chiusura delle scuole a causa del coronavirus, pari a 1,5 miliardi di scolari e studenti in 165 Paesi, ha ricordato il Ministro.

In queste ore ci dobbiamo aggrappare alle nostre migliori risorse e questo sta avvenendo in maniera davvero esemplare. Tutto serve, tranne che cavalcare proteste sterlili che in questo momento non possono che avvelenare la scuola e danneggiare i nostri ragazzi.Tra i settori più colpiti che prevede la riapertura dell’Italia in ottobre ci sarà la cultura, l’asse portante di una società civile.

 

 

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