Coppa d’Africa: il Senegal campione per la prima volta

I “leoni della teranga” conquistano il loro primo storico successo in Coppa d’Africa: diverse le “stelle” del calcio internazionale che ne hanno reso indimenticabile il torneo.
(AP Photo/Sunday Alamba)

Il Senegal si aggiudica per la prima volta nella sua storia il torneo più prestigioso del continente nero: la mitica Coppa d’Africa. Come per gli altri continenti, l’ultima edizione ad esempio degli Europei che ha visto prevalere in luglio la nostra Italia, si tratta dell’edizione africana per nazionali di calcio. La prima edizione fu organizzata in Sudan nel 1957: da allora si è sempre disputata ogni due anni, tranne nel 1968, quando fu ospitata dall’Etiopia tre anni dopo l’edizione precedente del 1965. La finale del 6 febbraio 2022 poneva di fronte Senegal ed Egitto, senza dubbio le squadre più forti insieme ai padroni di casa del Camerun.

(AP Photo/Sunday Alamba)

Mane-Salah: lo scontro tra titani
A Yaoundé è andata così in scena il duello tra due campionissimi della storia recente, Sadio Mané e Mohamed Salah, amici e compagni di squadra nel Liverpool campione d’Europa. Per una notte avversari con non poca tensione, visto che proprio nei primi minuti della partita, poco prima di un calcio di rigore concesso ai senegalesi, Salah ha consigliato al proprio portiere Gabaski come parare il rigore affidato proprio a Manè. Un gesto non gradito dall’attaccante che, innervositosi, ha calciato centralmente sul portiere egiziano stesso, vedendosi respingere tiro e imprecazioni. Rapidissimi, musulmani, in uno scontro tra sembianze fisiche profondamente diverse, le due stelle hanno dato vita ad un confronto a distanza degno della scena.

 

La cronaca
Per il Senegal, aleggiava lo spettro delle amarezze del 2002 e del 2019 quando arrivarono due delusioni per i k.o. subiti con Camerun (dagli 11 metri) e Algeria. Stavolta però, all’Egitto non bastano le iniziative di Salah e i riflessi di un grande Gabaski, il portiere che ha guidato i Faraoni fino alla finale dopo aver parato un rigore alla Costa d’Avorio nei quarti, due al Camerun in semifinale e uno, come accennato, allo stesso Mané a inizio gara. Il Senegal, incardinato sulla regia difensiva dello statuario capitano, l’ormai “napoletano” Kalidou Koulibaly, si conferma squadra compatta e difficilmente penetrabile: alla fine dei giochi, in tutta la competizione, ha subito solo due reti in sette partite. Per di più, si dimostra squadra veloce e capace di verticalizzare spesso creando non poche occasioni, ma spreca molto, quasi a immagine e somiglianza dal suo c.t., Aliou Cissé, che 20 anni fa vestiva da capitano la maglia di quella stessa nazionale che stupì il mondo dello sport al Mondiale nippo-coreano del 2002, vincendo al debutto contro la Francia campione in carica e spingendosi ai quarti, sconfitta poi soltanto dalla Turchia e dal golden gol di Mansiz.

(AP Photo/Themba Hadebe)

Iniziato con un minuto di silenzio per commemorare i morti all’esterno dello stadio Olembe durante gli ottavi tra Camerun e Isole Comore (24 gennaio), il match vede il Senegal partire forte. Oltre al rigore, il Senegal va vicino al gol con Ismaila Sarr, che prima impegna il portiere egiziano, poi butta in area un pallone insidioso che Mané non riesce a deviare in rete. Salah tenta di scuotere i Faraoni, ma si vede respingere il tiro da Mendy, altra stella della Premier League inglese (al Chelsea). E se nella ripresa l’Egitto prende coraggio, rischia comunque di capitolare a 5’ dalla fine con il tiro al volo di Dieng in area, che finisce alto sopra la traversa. Ai supplementari, Gabaski salva ancora l’Egitto dagli assalti di Dieng prima opponendosi a un diagonale (92’), poi ad un colpo di testa (100’). A tre minuti dalla fine invece e Mendy a dire no a Zizo. Servono così i rigori per assegnare il titolo: sbagliano Abdelmonem e Lasheen, mentre Mané si riscatta calciando in rete l’ultimo rigore decisivo. Nell’euforia generale di un intero paese, il Senegal è, meritatamente, campione d’Africa per la prima volta.

 

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