Conciliare la famiglia e il prossimo

Mio marito mi accusa di pensare più agli estranei che ai familiari, di avere un eccessivo senso del dovere e di spendere troppo denaro per opere buone. Come posso conciliare l’amore per la famiglia con quello per il mondo esterno, l’amore verso me stessa con quello verso il prossimo?. B.N. – Grosseto ¦ L’amore per gli altri, la partecipazione alle loro necessità, la capacità di sacrificio sono merce difficile da trovare sul mercato della nostra società individualista. Per questo, ancora più preziosa, che arricchisce prima di tutto chi la traffica. Quando in famiglia c’è qualcuno che con queste scelte stimola anche gli altri membri, ci si esercita tutti a non ripiegarsi su di sé e a crescere nella responsabilità. Tuttavia, è importante cogliere anche le legittime esigenze di intimità, di ascolto, di tempo condiviso, anch’esse parte integrante della vita familiare. Nel ricco menage di una famiglia aperta può insinuarsi il rischio di una certa frammentazione, in cui ciascuno si allontana dall’altro, sotto l’effetto di una forza centrifuga che finisce per negare il principio fondamentale della comunità familiare: essere segno di unità, nella diversità delle persone. La destinazione delle risorse familiari, il calendario degli impegni personali, gli orari di lavoro e di studio, il tempo dedicato alla propria persona, alle spese, al riposo e allo svago, sono tutte dimensioni dell’essere insieme, dell’essere bozzetto di società. Esse appartengono alla famiglia e richiedono di essere condivise, discusse in un sano clima di confronto tra le diverse sensibilità. Allo stesso modo, l’amore per noi stessi, inteso come rispetto e quindi cura del corpo e della mente, oltre a dare equilibrio e arricchire la vita personale, permette di migliorare lo stesso servizio agli altri, rendendoci più sensibili e, perché no, più gradevoli. Questo stile di vita è anche un insegnamento per i figli, che imparano a esprimere se stessi e accogliere il punto di vista dell’altro. È un bell’impegno per i due coniugi: a volte sarebbe tanto più rapido e produttivo decidere e portare a termine una bella iniziativa, utile per qualcuno, piuttosto che stare lì ad ascoltare, ad aspettare che l’altro capisca, a creare con pazienza le condizioni per comunicare aspirazioni e preoccupazioni. Eppure, sulla base dell’esperienza di tante famiglie, posso affermare che è molto più costruttivo e più fruttuoso, anche per gli altri, costruire insieme giorno per giorno la casa comune, diversa per ciascuna famiglia. Quando ogni aspetto della vita si sviluppa in armonia con l’altro, il calore dei rapporti familiari e la passione per il bene della società si vivificano reciprocamente, contribuendo anche alla realizzazione delle singole persone. spaziofamiglia@cittanuova.it

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