Comunicazione e tutela dei minori

Di fronte al dilagare – talvolta incontrollato – dei mezzi di comunicazione è oggi più che mai urgente una efficace tutela di chi, in particolare i minori, è esposto ai rischi di un uso distorto di quei mezzi. Due avvenimenti, recenti, ci consentono di parlarne più approfonditamente. Il primo è rappresentato dal convegno dal titolo “Comunicare è bello”, tenutosi a Montecitorio nell’ambito della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel novembre scorso ed organizzato dalla Commissione parlamentare per l’Infanzia. Durante il convegno, cui è intervenuto anche il presidente della repubblica, l’on. Maria Burani Procaccini ha presentato il vademecum sull’uso consapevole dei mezzi di comunicazione. Esso si articola in due parti, una per i bambini ed i ragazzi ed un’altra per gli adulti. Il presidente Ciampi ha sottolineato fra l’altro l’importanza di “rendere concreta ed effettiva una politica sociale di prevenzione e di difesa” e quindi di assumere “l’impegno a consolidare un’autentica cultura dell’infanzia rafforzando forme efficaci di regolamentazione e garanzia dell’uso consapevole dei mezzi di comunicazione “; rilevando altresì come il vademecum potrà costituire un utile strumento di conoscenza e di formazione. Accorato l’appello del presidente del Senato, Marcello Pera, a tutti gli operatori del settore al fine di “individuare il corretto uso degli attuali potenti mass media, affinché possano aiutare i ragazzi a comunicare e crescere, evitando gli effetti negativi che potrebbero determinarsi nel caso di un loro utilizzo senza la giusta guida”. Ma soprattutto ci sembra di particolare menzione la sottoscrizione del “nuovo codice sull’autoregolamentazione di tv ed i minori”, avvenuta a fine novembre scorso, da parte del ministro delle Comunicazioni, on. Maurizio Gasparri, e dei rappresentanti di numerose emittenti televisive nazionali e locali (tra cui la Rai e Mediaset). L’impegno assunto è quello di migliorare la qualità dei programmi televisivi per i più piccoli, evitando l’eccessiva dipendenza e l’imitazione dei modelli televisivi, e soprattutto tutelare i minori fino ai 18 anni, preservando l’integrità psichica e morale della fascia di età più debole, fino ai 14 anni. Si terrà comunque conto della presenza dei minori nella fascia oraria dalle 7 di mattina alle 22.30, e dalle 16,00 alle 19,00 si eviteranno scene di violenza e di sesso, anche negli spot pubblicitari, dove è ricorrente il riferimento ad erronei modelli consumistici e condizionanti. Analoghi controlli dovranno essere effettuati anche nei tg, nei film e nei telefilm. La Rai dovrebbe anche aumentare le sue quote di programmazione annuali destinate ai bambini fino al 25 per cento rispetto a quelle attuali. Già nel ’97 era stato siglato un codice analogo con molte emittenti televisive, ma – ahimé – era quasi del tutto sfornito di sanzioni: al massimo, l’emittente inadempiente avrebbe dovuto mandare in onda in una trasmissione di grande ascolto una risoluzione motivata e pubblica formulata dal Comitato di controllo che ne censurasse il comportamento. Ora no, con il nuovo codice le sanzioni ci sono e come! Ogni cittadino potrà segnalare la violazione delle regole stabilite dal codice al sito del ministero www.comunicazioni. it, e, una volta accertata la violazione, il Comitato di controllo (composto di 15 membri, di cui 5 per le tv, 5 per le istituzioni e 5 per le associazioni di utenti) potrà disporre che l’emittente provveda alla modifica o alla sospensione del programma, ma soprattutto, segnalando la scorrettezza all’Authority per le comunicazioni, si potrà vedere condannata l’emittente al pagamento di una sanzione dai 5 mila ai 20 mila euro, o, in caso di ulteriore negligenza, fino a 250 mila euro. Nel caso di continua e grave violazione potrà scattare la sospensione o la revoca della licenza. Certo, resta ancora molto da fare per tutelare efficacemente la platea dei più piccoli (e non solo), ad esempio nel campo del circuito della distribuzione cinematografica, ove latita quasi del tutto una produzione dedicata all’adolescenza e all’infanzia; ma ciò non impedisce intanto di prendere nota con soddisfazione dei segnali positivi che emergono dagli avvenimenti sopra ricordati.

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