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Storie > Famiglia

Coming out: la gioia di un percorso condiviso

a cura di Candela Copparoni

- Fonte: Città Nuova

Molti genitori vacillano fra il desiderio di amare incondizionatamente i propri figli e la disapprovazione del loro orientamento sessuale. «Non ero libera e accogliente fino in fondo perché in cuore speravo che lei cambiasse idea».

Foto Pexels

Sono Angela, di Teramo. Sono vedova da circa 20 anni, mamma di 5 figli e nonna di 4 nipoti. Da due anni sono in pensione, o quasi. Dico quasi perché l’azienda tessile di famiglia ancora va avanti e le tre figliole che la gestiscono ogni tanto mi chiedono (di rado) un minimo di collaborazione.

Prima di tutto, con una brevissima pennellata, vorrei dire cosa ho provato quando mi è stato chiesto di raccontare la mia esperienza; ho pensato subito alla mia inadeguatezza e ai miei fallimenti, soprattutto come mamma! Ho chiesto qualche giorno di tempo per decidere e, nel frattempo, ho cercato di ripercorrere le tappe di un’esperienza che in questi ultimi anni mi ha regalato un cuore nuovo.

Come potete immaginare, con 5 figlioli, le “avventure” non sono mancate e non mancano mai, ma con Mariana, la quarta figliola, ho condiviso una situazione così importante e arricchente che spero di comunicarvi con tutta la forza e la gioia che mi ha donato.

Dopo la conclusione degli studi universitari a Bologna, c’è stato un periodo di inquietudine: rientrare nella piccola Teramo, la delusione di un rapporto sentimentale con il ragazzo, la decisione di un lavoro… e tante altre vicende legate al momento. Mariana ha optato di lavorare in azienda con le due sorelle più grandi e con me. Non erano anni facili per la crisi economica generale in atto, e per la nuova gestione dopo la partenza in Cielo di mio marito Francesco, che era il perno dell’azienda.

Dopo circa un anno Mariana ha deciso di partire per Londra e successivamente si è trasferita in Spagna. In questo periodo ha fatto con me coming out, rivelandomi il suo orientamento sessuale. Sono rimasta davvero sorpresa, disorientata, incredula e arrabbiata, e ho avuto una reazione forte e negativa, e così è andata via di casa.

Con lei ho avuto sempre una particolare sintonia, mi trasmetteva sicurezza e serenità, una volta le avevo scritto che era la mia “oasi di pace”. In qualche modo nutrivo delle aspettative, e quindi in quel momento mi è crollato il mondo, non riuscivo a capire questa realtà inaspettata.

Dopo questa rottura, nel giro di alcuni giorni, l’ho cercata e le ho chiesto perdono invitandola a tornare a casa. I rapporti erano cambiati, è stato un percorso difficile e lungo. Negli anni in cui girava nelle capitali europee la chiamavo spesso, sentivo il bisogno di riconfermare il mio affetto per lei, ma ogni volta che chiudevo il telefono avvertivo un forte dolore, non ero libera e accogliente fino in fondo perché in cuore speravo che lei cambiasse idea. Non ero capace di amarla come avrei voluto, e lei, con la sua spiccata sensibilità, non si sentiva amata e soffriva. Avrei voluto dare la vita per lei e invece davo solo briciole.

Posso dire oggi che è stato il periodo più doloroso della mia vita, il mio rapporto con Dio vacillava, ma la certezza dell’unità costruita e vissuta con la mia comunità del Movimento dei Focolari mi ha sostenuta e sono rimasta in piedi. Ho anche chiesto aiuto ad uno psicologo e, supportata dalla sua professionalità, ho imparato pian piano a comprendere le mie reazioni, o meglio, a riflettere in maniera nuova e a mettere in discussione tanti miei pregiudizi, tanti attaccamenti culturali che annebbiavano la mia libertà e la necessità di entrare nella sua realtà. Ero così concentrata sulle mie convinzioni e problematiche che ho “permesso” a Mariana di allontanarsi anche affettivamente.

Una sera ero ospite a casa di una mia cara amica di Pescara, una serata incantevole. Ferma sul balcone ammiravo il cielo e ad un tratto, con lo sguardo estasiato di fronte alla Bellezza del Creato, sicura della presenza di Dio, gli ho chiesto di liberarmi da ogni catena che aveva bloccato il mio cuore e di rendermi gioiosamente libera. Quella sera, come dico spesso, ho “ripartorito” Mariana, una gioia immensa ha invaso il mio cuore, la mia mente e la mia anima. Da lì a poche settimane sono partita per la Spagna, ho trascorso con lei alcuni giorni ed è nata una vita nuova che dura fino ad ora.

Questa figlia è veramente speciale, il suo amore è profondo e ogni giorno di più riscopriamo la bellezza del nostro rapporto libero, vero, autentico e sincero. A distanza di tempo è tornata dalla Spagna, dove fra l’altro ha fatto esperienza di marketing, ed è venuta a lavorare nella nostra azienda con una nuova consapevolezza e determinazione.

Ora è serenamente unita civilmente con Angela, una carissima ragazza delle nostra città. Insieme agli altri figlioli e agli amici più cari le abbiamo accompagnate e sostenute in questa scelta, con la certezza che Dio ama incondizionatamente ogni sua creatura, e forse per la prima volta nella mia vita, mi sono sentita privilegiata perché, come Lui, capace di amare profondamente con autenticità e senza condizioni.

In questo percorso le parole di papa Francesco hanno dato forza al mio sentire e al mio vivere; tante volte lui ci ha sollecitato ad accogliere tutti, tutti e tutto di tutti. Per lui non erano solo parole, ma esperienze concrete di accoglienza incondizionata. Un’esperienza così arricchente è stata per me un dono immenso, posso dire che ancora oggi vivo l’incanto e la gratitudine di una grazia che ha dato un nuovo slancio alla mia vita.

Vorrei aggiungere un’ultima riflessione, per me importantissima. Un grande sostegno e condivisione di questa esperienza l’ho ricevuto in primis in famiglia, dagli altri miei quattro figlioli che in tanti momenti mi hanno fatto da madre consigliandomi, consolandomi, correggendomi, affiancandomi con un amore delicatissimo e concreto.

Ho colto i frutti di rapporti preziosi costruiti nel tempo con ciascuno di loro e fra tutti nella famiglia: una realtà che non si improvvisa. Ho sperimentato ancora una volta la forza e la bellezza della famiglia che, se è nell’amore, ha in sé, al di là delle vicende umane che potrebbero schiacciarla, il coraggio di una unità indistruttibile.

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