Come si calcola il nuovo Isee

La nuova Isee, cosa c’è da sapere sui titoli, le obbligazioni e assicurazioni sulla vita. Correzioni alle norme precedenti nell'ottica di un contrasto ai "finti poveri"
Isee

L’attestazione Isee, ormai ampiamente conosciuta, è quel documento che rappresenta la situazione economica e patrimoniale del singolo cittadino con la finalità di sintetizzarne il “livello di benessere”. Tale documento è necessario per la richiesta di prestazioni sociali agevolate, ovvero di tutte le prestazioni o servizi sociali e assistenziali la cui erogazione dipende proprio dalla situazione economica del nucleo familiare del richiedente.

Recentemente il sistema per il calcolo della situazione economica familiare è stato rivisto e corretto nell’ottica di un contrasto sempre più determinato ai cosiddetti “finti poveri”. In pratica, oggi l’attestazione Isee è uno strumento che permette di misurare la reale condizione economica di una famiglia che intende ricevere dagli enti pubblici determinate prestazioni sociali (sussidi, esenzioni ticket, rette per l'università, mense etc) e servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (asili nido, trasporti, telefono fisso, luce, gas etc.) onde evitare che siano favoriti gli evasori.

Con la nuova attestazione Isee valida per l’anno 2016, l’indicatore considera tutte le forme di reddito, comprese quelle fiscalmente esenti, e aumenta il peso della componente patrimoniale considerando il valore degli immobili rivalutati ai fini Imu. C’è da rilevare che, oltre ai redditi, si tiene conto delle famiglie numerose e della presenza nel nucleo di disabili. Molto spesso ci si chiede cosa indicare o meglio cosa dichiarare per ottenere l’attestazione Isee e a tal proposito ci viene incontro proprio il nostro maggiore istituto di previdenza, l’Inps, il quale chiarisce quali sono esattamente i redditi che bisogna considerare: i redditi agrari, i redditi di capitale, i redditi di lavoro dipendente, i redditi di lavoro autonomo, i redditi d’impresa e i redditi diversi.

Tali redditi devono essere maggiorati di una quota relativa ai valori patrimoniali mobiliari ed immobiliari detenuti dal cittadino-contribuente, che ovviamente devono essere ricompresi nel modello Isee 2016.

Ad essi vengono sottratti i seguenti importi:

a) gli assegni corrisposti al coniuge in seguito alla separazione legale o al divorzio, destinati al mantenimento del coniuge e dei figli;

b) una serie di spese, fino a un massimo di 5.000 euro, relative alla situazione di disabilità, come ad esempio le spese per l’acquisto di cani guida;

c) i redditi agrari degli imprenditori agricoli;

d) il valore del canone annuo previsto nel contratto di locazione, per un ammontare massimo di 7.000 euro, (incrementato di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo);

e) le spese e franchigie, articolate in funzione del grado di disabilità delle persone;

f) una quota delle spese per i servizi di collaboratori domestici e addetti all’assistenza personale. 

 

Le novità dei titoli e conto correnti

Con le recenti norme sull’Isee, è stato previsto anche l’obbligo di dichiarare dettagliatamente i redditi come i depositi bancari, i conti correnti, gli investimenti in Titoli di Stato e le azioni. Dovranno essere dichiarati anche i redditi esenti Irpef, come le borse di studio, gli assegni di accompagnamento e le pensioni di invalidità.

In realtà nel mirino ci sono quindi proprio i conti correnti e gli investimenti, considerato che in passato nell’80% dei casi delle domande presentate si dichiarava di non essere in possesso neanche di un conto corrente. Inoltre devono essere aggiunti nella dichiarazione eventuali azioni, partecipazioni, quote di srl e simili, titoli di stato e fondi comuni di investimento.  E’obbligatorio indicare anche i premi versati nell’anno per polizze assicurative sulla vita e per polizze di capitalizzazione, eccetto quelli riscattabili.  In pratica, la somma di tutti questi  valori, che equivale alla consistenza del portafoglio titoli personale, dovrà essere moltiplicata per il rendimento medio annuo dei titoli decennali del Tesoro.

In definitiva, nella nuova versione dell’Isee viene data massima attenzione alla disponibilità dei conti correnti e quindi, fermo restando la possibilità da parte del contribuente di autocertificare l’entità in particolare di conti, di depositi e titoli, se si ometterà di dichiarare di essere in possesso di un conto corrente bancario scatteranno controlli automatici.

 

 

La scala di equivalenza

Ai fini Isee è molto importante verificare anche altri fattori come la scala di equivalenza poiché rappresenta l’unico strumento matematico utilizzato per rendere comparabili i redditi delle famiglie che presentano una diversa struttura.
In termini formali, una scala di equivalenza rappresenta un “vettore di coefficienti che standardizza le eterogeneità demografiche associando a ciascuna tipologia familiare un numero di componenti equivalenti”.
Dividendo il reddito familiare per il coefficiente della scala di equivalenza si ottiene il reddito equivalente.

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