Come insegnare ai nostri cuccioli a sporcare fuori casa

Una delle prime sfide da affrontare con un animale in appartamento è insegnargli l'associazione "uscire-sporcare". Cosa fare e cosa non fare per comunicare con lui con efficacia
Come insegnare ai nostri cuccioli a sporcare fuori casa

Quando portiamo in casa un cucciolo uno dei primi problemi da affrontare è insegnargli a sporcare fuori casa o, solo nella prima fase, in casa su giornali o traversine. È chiaro che per il cucciolo questa problematica non è innata. Al contrario per noi è fondamentale che i nostri beniamini imparino al più presto l’associazione “uscire-sporcare”. Molti di noi avranno sicuramente notato che quando si inizia a insegnare a sporcare fuori casa sembra quasi che l’animale ci si metta d’impegno per farci perdere la pazienza: noi siamo lì per ore e ore a gironzolare sotto casa, sotto il sole o la pioggia, nella speranza che il nostro cucciolo elimini i suoi bisogni mentre lui è tutto preso dal guardarsi intorno, curiosare in giro, abbaiare, annusare, giocare. Poi, appena entra in casa, abbiamo giusto il tempo di voltare le spalle che… eccolo lì l’ha fatta! Cosa succede? In cosa abbiamo sbagliato? Cosa possiamo fare?

Dunque è necessario essere consapevoli che l’atto di sporcare è per l’animale, come per noi, un bisogno fisiologico, mentre la capacità di sporcare fuori è una nostra necessità, che va insegnata all’animale con pazienza e costanza.

La cosa, quindi, va programmata con cura: dobbiamo avere un po’ di tempo in più da dedicargli, armarci di tanta pazienza, essere ben predisposti ad accettare, con serenità, qualche imprevisto, magari informarsi su come gestirlo e sapere che per riuscire nella nostra impresa in media ci vorranno circa 2 o 3 settimane.

Cose da sapere
Come dicevamo, i bisogni degli animali sono fisiologici: prima o poi il nostro amico eliminerà cacca e pipì e ciò si verificherà alla fine del pasto, al risveglio o dopo aver giocato; portarlo fuori in tali momenti è un buon modo per creare un’abitudine.

Non sempre, ma a volte, alcuni segnali ci avvisano che l’animale sta per evacuare. Quando il cucciolo comincia ad annusare a terra con una certa insistenza, a girare in tondo, a piagnucolare e scappare all’improvviso in un’altra zona, delicatamente prendiamolo e portiamolo fuori, facendo attenzione a non spaventarlo. È fondamentale che l’animale comprenda che non è l’azione a essere sbagliata (fare pipì o cacca) ma solo il luogo. Se, invece, ha già cominciato ad eliminare richiamiamo la sua attenzione con un “no” a voce alta e decisa e magari battiamo le mani. Se l’animale s’interrompe lo prendiamo e lo portiamo fuori. Al termine lo premieremo.

È bene, infatti, rinforzare in modo positivo il cucciolo (con un premio, una carezza e un “bravo” detto con voce allegra) quando elimina nel posto giusto.

Il rinforzo positivo dovrebbe sempre anticipare quello negativo: sgridare l’animale perché ha sporcato dentro casa andrebbe evitato se il cucciolo non è stato ancora premiato, almeno un paio di volte, per aver fatto bene. Invertire l’ordine delle regole può trasmettere all’animale un messaggio errato: non devo eliminare davanti al padrone! Quindi, il cucciolo, per paura di essere punito, non sporcherà durante la passeggiata ma lo farà quando arriverà a casa, lontano dal nostro sguardo. Inoltre, punire fisicamente un cucciolo comporta sempre una reazione di difesa negativa da evitare in un momento di sviluppo caratteriale.

Ancora, e a proposito di rinforzi, è bene imparare a modulare la nostra voce e ad usarla con differenti toni: seria e decisa (nel rinforzo negativo), allegra e incoraggiante (nel rinforzo positivo). Essere molto attenti in questa fase dell’educazione è importante e utile anche per evitare che l’animale prenda l’abitudine di marcare il territorio in casa. Per tale motivo può essere d’aiuto tenere l’animale in una zona circoscritta, sempre sotto tiro, mantenendo chiuse, quindi, tutte le altre stanze.

Altra attenzione da avere è cercare di separare il momento della passeggiata da quello dell’eliminazione. Quest’ultimo, infatti, dovrebbe essere breve e finalizzato all’espletamento dei bisogni, senza distrazioni né per il cucciolo né per noi. A tal fine sarebbe opportuno nei primi tempi scegliere sempre lo stesso posto che sarà, quindi, riconosciuto e non indurrà l’animale all’esplorazione, istinto forte nei cuccioli che hanno tutto da imparare. Nel caso in cui l’animale venga attratto da altro possiamo scegliere una parola breve come “sù” oppure “dai” per richiamare la sua attenzione e finalizzare il richiamo all’apprendimento di un’associazione parola-atto di sporcare. Appena l’animale finisce bisogna lodarlo, gratificarlo o anche giocare con lui in modo da dimostrargli che siamo molto contenti di lui se fa i suoi bisogni fuori. Se, invece, sono ormai passati 5-10 minuti e abbiamo girato a zonzo tutto il perimetro del nostro palazzo senza alcun risultato rientriamo e riproviamo dopo 10 minuti.

Se i ritmi della nostra vita non ci consentono di spendere troppo tempo col nostro cucciolo si può individuare un’area limitata della casa dove permettere al nostro beniamino di sporcare. Giornali o traversine possono essere d’aiuto, così come recinti richiudibili di diversi materiali al cui interno mettere la ciotola con l’acqua, la cesta e i giornali. La finalità di tali espedienti è quella di delimitare una zona che sarà poi facilmente ripulibile. Nel giro di poco tempo i recinti saranno eliminati e le traverse o i giornali potranno essere spostati appena dietro e poi appena fuori la porta ed infine rimossi del tutto. È sempre bene, infatti, preferire la passeggiata fuori per l’eliminazione dei bisogni del proprio cucciolo perché oltre a questo scopo essa ha la finalità di stimolare il cucciolo e di contribuire così ad ottenere un animale ben socializzato.

Cose da non fare
Se al nostro rientro in casa troviamo che l’animale ha sporcato non puniamolo perché non capirebbe (è passato del tempo da quando l’animale ha eliminato i bisogni, quindi il cucciolo non collegherà i due atti (l’aver sporcato e la punizione) come causa effetto). Se poi costringiamo il cucciolo ad annusare i suoi bisogni e lo puniamo anche solo verbalmente, con la speranza che capisca che non deve farlo, l’animale imparerà solo che non deve sporcare, ma siccome ciò è impossibile lo farà in luoghi della casa nascosti o peggio ancora mangerà le sue feci per non farle ritrovare.

Altra cosa da evitare è pulire gli escrementi in presenza del cucciolo: la nostra posizione e gli strumenti usati per la pulizia potrebbero essere scambiati per inviti al gioco o sequenze di esso e tale associazione potrebbe indurre l’animale a sporcare di continuo.

Infine, per la pulizia è necessario pulire a fondo per evitare che gli odori residui possano indurre il cucciolo a sporcare nello stesso posto, a tal fine non è consigliabile usare prodotti come la candeggina (che fissa gli odori) o l’ammoniaca (che come odore assomiglia alla pipì) ma acqua e aceto o con bicarbonato. Siccome tale concetto si applica anche ai tappeti, per non complicarci troppo la vita, sarebbe consigliabile rimuoverli, almeno limitatamente a questo periodo di educazione.

A cura della dott.ssa Letizia D'Avino, Centro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli

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