Come due stelle nel mare

Presentato a Roma il libro di Carlotta Mismetti Capua che racconta su carta una storia iniziata sul web tra la giornalista e quattro ragazzini afghani
Come due stelle in mare
Roma, dicembre 2008: in città si corre per acquistare gli ultimi regali di Natale. Sono giorni intensi per la Capitale, afflitta da una pioggia che non vuole passare. Il Tevere minaccia di esondare e in più fa un gran freddo!

Carlotta Mismetti Capua sta tornando a casa, stretta in un affollatissimo autobus, il 175, dove gli impermeabili e gli ombrelli tradiscono il temporale che si consuma all’esterno. Potrebbe essere una normalissima sera, con una cena pronta in un ambiente caldo. Ma succede qualcosa, gli sguardi si incrociano. Sono quelli di Carlotta con quattro ragazzini i cui occhi parlano di disperazione e paura da ogni dove. Cosa fare? Andarsene via come tutti, dimenticare in fretta quei volti, o decidere di andare incontro a quella silenziosa richiesta di aiuto?

Forse senza pensarci troppo, Carlotta si avvicina ai quattro ragazzini. In fondo per offrire un sorriso non servono i documenti. Inizia a parlare con loro, cerca di capire qualcosa, da dove vengono, dove stanno andando. Scoprirà che hanno percorso quasi 5 mila chilometri a piedi per sfuggire alla fame, al freddo e al terrore del loro villaggio sulle montagne dell’Afghanistan. Cerca poi un asilo per la notte alla Caritas. Non ci sono posti letto, non ci sono i documenti, non è possibile portarli a casa se non a rischio di una denuncia per tratta di bambini stranieri. A Carlotta non resta che abbandonarli da soli per la notte; dà loro qualcosa da mangiare, qualche soldo e un appuntamento a tutti e quattro per l’indomani. La mattina seguente ne ritrova solo uno, Akmed.

Inizia così questo intenso racconto che narra la storia tra la giovane giornalista e il fanciullo venuto da lontano. Grazie a questo gesto cambia non solo la vita di Akmed ma anche di Wali, Madhamat e Abdul, gli altri tre del bus, che nel frattempo si rifanno vivi per poi ripartire. Un loro amico, Moh, un piccoletto con la faccia da bimbo, prosegue il suo viaggio verso Londra.

Cambia anche la vita di Carlotta, che decide di raccontare tutta la vicenda attraverso un blog su internet che chiamerà “La Città di Asterix”, divenuta in questi due anni e mezzo un progetto di storytelling giornalistico che ha seguito, ogni giorno, l’evolversi di tutta la storia. Il cortometraggio che ne sta al cuore ha vinto il concorso “My Rome” del Roma Fiction Fest 2010 mentre il progetto ha vinto il Premio Ischia per il Giornalismo Social Media.

Da pochi giorni è uscito il libro, per i tipi di Piemme Come due stelle nel mare, che ha trasferito la storia dal web alla carta.

«Il momento più emozionante del lavoro di questi due anni – racconta la Mismetti Capua – è stato quando mi ha scritto una lettrice dall’Afghanistan che lavora in un campo di migliaia di sfollati. Non dimenticherò la sua mail, come quelle di altri lettori sconosciuti su Facebook, perché ai suoi occhi, così lontani da qui, e puntati su una così grande sofferenza, le pareva che questa minuscola accoglienza, volontaria e solitaria, la rinfrancasse e forse ci affrancasse tutti un po’».

Un storia struggente, a tratti tragica, ma anche gioiosa, divertente, che infonde la speranza di poter rendere migliore il nostro piccolo pezzetto di mondo, cercando semplicemente di essere nuovi cittadini nelle piccole cose. Anche offrendo un sorriso su un autobus.

Carlotta Mismetti Capua Come due stelle nel mare – p.186- Ed. Piemme, 15 Euro.

 

 

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