Codice Genesi- The book of Eli

Non è il solito film catastrofico e millenarista
Codice Genesi - The book of Eli
 

In una terra desolata dalla distruzione causata dalle guerre, uno strano tipo, Eli, avanza sotto il sole verso l’Ovest. Siamo negli Usa, quel che resta del mondo è in mano a bande armate che uccidono e rubano. Eli (Denzel Washington), immune da ogni pericolo, conserva un libro misterioso che Carnegie (Gary Oldman),una sorta di principe del male, vuole avere perché lì ci sono le parole con cui dominerà “i deboli”, quindi il mondo. La caccia all’uomo comincia, ma Carnegie non sarà il vincitore, mentre Eli compirà la sua missione , per cui darà la vita.

 

Non è il solito film catastrofico e millenarista che tanto piace agli americani, anche se gli ingredienti – il salvatore solitario, il cattivissimo, l’innamorata, la fotografia ruvida, la musica “pesante”- ci sono tutti. Nella sua cupezza apocalittica, il film si sofferma su Eli, una specie di messia, che impara a memoria il libro, che è poi la bibbia, con cui dare una nuova legge agli uomini.

 

Ansia religiosa, terrore di un futuro catastrofico non troppo lontano, un certo manicheismo di fondo – Eli è un buono che usa le maniere forti come Carnegie che è il male – si mescolano in un road movie dai colpi di scena inconsueti, concludendosi con un ottimismo che i fratelli Hugues, registi, rilanciano dall’isola felice in cui sono racchiuse le vestigia culturali del vecchio mondo. Che, sotto sotto, non aleggi la speranza di un viaggio dell’umanità verso altri pianeti, una volta scoppiato il nostro, ove portare i resti dell’antica e ormai morta terra?

 

 

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