CNday: comunità in cammino

Due giorni di riflessione e dibattiti, dialoghi e scambi, sorrisi e scoperta reciproca. Il Gruppo editoriale Città Nuova, insieme alle sue comunità sul territorio, fa il punto della situazione attuale e le prospettive per il futuro

Se l’obiettivo del CNday 2023 – l’evento annuale del Gruppo Città Nuova insieme alle comunità del territorio di Italia e Albania – era dimostrare che si può “essere comunità” anche in questi anni tristi e turbolenti che il mondo sta attraversando, direi che l’obiettivo è stato raggiunto. Lo testimoniano le foto dei volti sorridenti, i dialoghi fitti durante gli intervalli, gli abbracci tra le persone che si salutano alla partenza. Lo dice la concretezza e la profondità degli argomenti affrontati. Lo confermano soprattutto le “buone pratiche”, i filmati e i contributi arrivati dai territori.

In questi due giorni di convegno a Castel Gandolfo non sono state nascoste le sofferenze dei singoli e dei popoli, le difficoltà e le criticità del mondo di oggi. Più forti, però, sono state le testimonianze di piccoli/grandi progetti che sono nati o continuano nelle comunità, portando speranza, riconciliazione, sostegno, cittadinanza attiva, sete di pace (vedi il prestigioso premio assegnato al nostro Carlo Cefaloni), voglia di fare ed esserci.

E il gruppo editoriale Città Nuova è sempre presente come strumento di diffusione, collegamento e approfondimento, con i temi editoriali, le collane, i libri in uscita quest’anno, così come con le riviste del Gruppo, con i piani di rilancio e di sviluppo (ad esempio la nuova APP su cellulare).

È difficile riassumere in poche righe la ricchezza di questi giorni, il senso di “comunità” che si respirava. Mi limiterò a qualche pennellata che spero possa dare un’idea.

Alcune risposte alla domanda “perché Città Nuova?”:

Eugenia: Città Nuova mi dà una visione di speranza, che non trovo in altri canali informativi. Non riesco a vedermi come volontaria del Movimento dei Focolari senza Città Nuova.

Annamaria: Città Nuova trasforma le coscienze.

Malvina: è uno strumento di dialogo, specialmente con le testimonianze che riporta. In questo modo possiamo approfondire tanti temi sociali e civili, per esempio nelle tante carceri dove la portiamo perché i detenuti ce la chiedono.

Pasquale: apprezzo Città Nuova perché fa un giornalismo “lento”, offre un’informazione che è prima di tutto riflessione che ti cambia la vita. Poi per la grande ricchezza di argomenti che offre, trattando senza paura temi di frontiera che affrontano le grosse sfide sociali di oggi: immigrazione, ambiente, intelligenza artificiale, nuove tecnologie biologiche. Città Nuova ci aiuta ad essere protagonisti nella società.

Gabriele: Città Nuova è una rivista che ha una visione. Ha la capacità di guardare con ottimismo al futuro, senza però trascurare le criticità del presente.

Vorrei concludere con le parole di Luca Gentile, dell’editrice: «La comunità è la forza d’urto che abbiamo come esperienza di vita. Al di là di tante fragilità, il punto di forza che ci viene riconosciuto è un’intelligenza sociale formidabile. Quali sfide ne conseguono per Città Nuova? Prima di tutto il rapporto da consolidare con le nostre comunità sul territorio, con gli enti, le fiere, i progetti e gli eventi che arricchiscono le regioni italiane. L’altra sfida è mettere a sistema il Gruppo Città Nuova, per essere sempre più “attraenti”, aumentando l’interesse e la curiosità di leggere i nostri libri e le nostre riviste».

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