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In profondità > Verso l'Assemblea del Focolari/2

Claritas e futuro della Chiesa

di Michele Genisio

Quante persone sono state conquistate a Gesù per la claritas, la luce che emna da ogni mia azione?

Ernesto Olivero, 4 anni fa, a margine di un’intervista, raccontò quando Chiara Lubich gli aveva chiesto di spiegargli quello che faceva con il Sermig. A un certo punto, Chiara si era rabbuiata e quasi tremando gli aveva detto: «Tu fai così tanto… e noi nulla».

«Non è vero Chiara – aveva risposto Ernesto –, io sono le braccia e tu sei la luce, io ho bisogno della luce del tuo carisma». Poi Ernesto mi disse: «Non c’è bisogno di braccia in più, ce ne sono tante, c’è bisogno di persone che portano la luce. E questa è la vostra specialità».

Ricordo questo episodio, in questo momento di avvicinamento tra movimenti, perché il carisma dei Focolari è la claritas, la luce, che si concretizza nell’essere popi e pope, nel senso che intendeva Chiara di bambini evangelici. Caratteristica del popo, della popa, è di trasmettere il Vangelo solamente vivendo, di portare persone a Gesù senza fare nulla di speciale, solo con il proprio lavoro, la propria attività quotidiana, a volte anche con la parola.

L’Ideale si è diffuso così, con il contagio personale dell’uno-a-uno. Che non si limita a creare “un bel rapporto”, ma provoca autentiche conversioni di vita. Per capire lo stato di salute dell’Opera di Maria oggi, basterebbe che ognuno si ponesse la domanda: quante persone sono state conquistate a Gesù per il mio modo di vivere nel quotidiano? Per la claritas, la luce, che emana da ogni mia azione?

Quello che serve oggi alla Chiesa – per fiorire al suo interno, ma anche per avvicinare fedeli di altre religioni e proporsi per un rapporto fruttuoso con i laici agnostici e non credenti – è formare i laici. Che fra 10 anni avranno un ruolo determinante nella Chiesa. Ma che ora non sono preparati. Occorre, credo, una “nuova Azione cattolica”, come quella che negli anni ’20-’50 formò generazioni di fedeli. Ma questa “nuova Azione cattolica” non può essere un solo movimento o associazione, deve venire dalla collaborazione fra i movimenti, che propongono piani di formazione diversificati, piani per “tutti i gusti”, secondo i vari carismi, ma concordati in una visione comune.

In questa prospettiva, penso che il carisma dell’unità di Chiara, la claritas, abbia un ruolo importante perché, per la sua vocazione alla “luce” e per aver maturato esperienza nel “saper perdere”, può mettere insieme gli altri con uno scopo preciso: un “grande piano di formazione per i laici”. Bisogna però fare in fretta, il tempo stringe.

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