Città nuova e le sue edizioni estere

Appuntamento a Castelgandolfo per redattori e direttori delle testate del gruppo. Si declina la fraternità sulle pagine dei giornali, in radio e sui new media. Tante le sfide e le proposte in campo
Redazioni estere di Città Nuova
Che posto nel mercato ha una stampa di contenuti finalizzati alla fraternità tra i popoli? Come fidelizzare i lettori nel ginepraio di proposte mediatiche in cui si articola il mondo dei media? Può la tecnologia con tutti i suoi ritrovati sostituirsi ai contenuti e alla vita? Tanti gli interrogativi che giornalisti, direttori, editori delle edizioni estere di "Città Nuova" si sono posti durante il meeting a Castelgandolfo il dieci novembre scorso.

 

Le risposte sono articolate e assumono le sfumature di 37 edizioni in 21 lingue della rivista, e 22 case editrici in 15 lingue, anche se al meeting non tutti sono riusciti ad essere presenti. Il pubblico è quanto mai variegato, abbracciando i cinque continenti. E i livelli di accesso alla comunicazione, oltre alle modalità di espressione sono anch’essi frastagliati e non omogenei. Eppure a questo squarcio di storia che alla visibilità su stampa, tv, radio e new media, si è piegata talvolta acriticamente, la cultura dell’unità, scaturita dal carisma di Chiara Lubich, fa una sua proposta.

 

«Noi siamo editori di contenuti e non tanto di libri e di riviste – ha specificato Michele Zanzucchi -, anche se poi questi contenuti necessitano di supporti su cui essere veicolati. Certamente sono espressione di idee, ma anche della vita che scaturisce dall’agire dell’uomo illuminato da valori importanti, quelli evangelici in primo luogo».

 

Supporti che variano in base alla nazione, alla popolarità e all’audience, come il caso argentino. Alberto Barlocci direttore della testata "Ciudad Nueva" spiega che la sinergia dei mezzi di comunicazione è fondamentale. «Noi abbiamo un blog, un profilo facebook, una trasmissione radio che ogni settimana, per un’ora e mezza da una lettura dell’attualità da un’ottica particolare: l’internazionalità, per quella prospettiva di unità dei popoli che Chiara Lubich ci ha sempre spronato a non perdere e poi le piccole storie, i fatti apparentemente poco roboanti, ma profetici e comunque ossigeno della quotidianità». Da qui il nome di Letra Chicas, dato alla trasmissione. Lettera Piccola, come il carattere delle note ai contratti: minuscole in apparenza ma centrali perché contengono le clausole imprescindibili di qualsiasi rapporto.

 

In un’altra prospettiva si colloca invece l’edizione francese, che attraverso il mensile "Nouvelle Cité" prova a coniugare approfondimenti culturali e popolarità, con allegati che di volta in volta danno spazio alle realtà del Movimento dei focolari o a particolari avvenimenti della vita del Paese. Gli abbonati, poi, sul sito internet possono ricevere un bonus informativo su temi di attualità. L’editrice francese in questo momento è alla ribalta dei media grazie al libro Le moines de Tibhirine, una delle pubblicazioni che ha ispirato il film Des hommes et des dieux (Uomini di Dio, in Italia), la storia dei monaci francesi uccisi in Algeria nel 1996, pellicola che la Francia ha presentato agli Oscar, nella sezione miglior film straniero.

 

L’edizione brasiliana invece si prepara a festeggiare i vent’anni dell’Economia di Comunione (EdC), il progetto lanciato dalla Lubich nel 1991 che coinvolge aziende e imprenditori in una gestione solidale degli utili, con speciali e approfondimenti a servizio anche delle altre edizioni, data la diffusione internazionale dell’EdC.

 

Le iniziative fioccano dal Nord al Sud del mondo, dal Medio Oriente alla Spagna, quest’ultima tra l’altro ospita edizioni di Città nuova in due lingue, castigliano e catalano, e si prepara ad una campagna di comunicazione sulla Gmg. A conclusione dei lavori un progetto comune vedrà impegnate tutte le edizioni a fornire good news a livello planetario articolate in reportage, articoli di approfondimento su tematiche internazionali, reazioni all’attualità attraverso interviste ad esperti locali e collegamenti.

 

Una rete insomma che prova a fare informazione, cioè a dare una forma all’impasto di verità, fatti, idee, opinioni dentro uno stampo particolare: la fraternità.

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