Cinque viadotti a rischio

Rimpallo di notizie sulla effettiva presenza (o assenza) di situazioni di pericolo. Ulteriori approfondimenti sulla rivista Città Nuova di dicembre

Ma le nostre autostrade, sono sicure? Ci possiamo fidare dei viadotti, delle migliaia di ponti che solcano le tante valli dell’Italia, portando turismo e lavoro nelle citta da nord a sud dello stivale? Ci fanno viaggiare sereni, o come dice Mimmo autotrasportatore «anche noi prima di arrivare su qualunque viadotto ci facciamo il segno di croce e domandiamo che il buon Dio ci faccia arrivare dall’altra parte sani e salvi»?

Tanto per stare in tema sappiamo che in Campania, Puglia, Abruzzo e Liguria, ci sono cinque viadotti della rete gestita da Autostrade che meritano approfondimenti da parte della commissione di vigilanza del ministero delle Infrastrutture.

Questo è stato evidenziato dall’indagine che la procura di Genova sta svolgendo in seguito al crollo del ponte Morandi: sono state rilevate anomalie riguardanti lo stato di salute di cinque viadotti che sarebbero in pessimo stato e la cui manutenzione andrebbe intensificata. Questo ed altro è stato inviato a Roma dopo avere letto i report di Autostrade, a seguito dei monitoraggi di Spea.

Autostrade per l’Italia ha fatto sapere prontamente che riguardo alle notizie dei viadotti in questione «le verifiche effettuate sulle 66 opere più importanti della rete in gestione – e di cui l’azienda ha fornito puntuali informazioni alla Procura di Genova – non evidenziano alcuna situazione di rischio o pericolo. Tali controlli sono stati eseguiti da società esterne, a integrazione e verifica di quelli ordinariamente effettuati da Spea».

Il viadotto in Liguria è il Pecetti, si trova sulla A26 e la direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia precisa «che il viadotto Pecetti della A26 è assolutamente sicuro e gli ammaloramenti citati non comportano alcun problema per la sicurezza». A parte queste rassicurazioni però «la società Spea, a seguito dell’ultima ispezione trimestrale effettuata sul viadotto, ha segnalato l’opportunità di programmare a breve termine un intervento di manutenzione su una trave di impalcato. Intervento – prosegue la società – già avviato nello scorso mese di ottobre dalla direzione di Tronco, adottando anche le correlate operazioni di limitazione al traffico e di installazione dei ponteggi, e terminerà a metà gennaio 2019».

I lavori in corso riguardano la preparazione delle superfici interessate per l’introduzione di fibre di carbonio. Successivamente verranno installati elementi di carpenteria metallica necessari per introdurre cavi aggiuntivi che consentiranno un ulteriore potenziamento della precompressione esterna. La Direzione di Tronco ha precisato che consente il transito di carichi eccezionali solo dopo aver verificato se le dimensioni del carico sono compatibili con la presenza del cantiere.

Rassicurazioni che ci si augura siano credibili, ma che non lasciano tranquilli gli utenti che giornalmente usufruiscono di Rete Autostrade. Da quanto ci è dato sapere, ad esempio, un mese prima del crollo del Morandi erano stati effettuati gli accertamenti diagnostici su materiali e componenti prelevati dal viadotto Polcevera. Accertamenti i cui esito ora la magistratura sta cercando di decifrare. Ma crediamo sia comunque giusto domandarsi di chi ci si può ancora fidare in questo paese.

 

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