Ci lascia Marta Marzotto, regina dei salotti e di generosità

Stilista controcorrente, ex modella, ma soprattutto donna libera e generosa: si è impegnata a favore della Terra dei fuochi ed è stata attiva nella beneficienza, nella lotta alla mafia, nella moda, nell’arte e in politica
Marta Marzotto foto Ansa

“Una mina vagante”, così amava definirsi Marta Marzotto, la stilista che i gioielli li indossava di prima mattina “Perché la sera sembrano tutti uguali”. Madre di cinque figli, nati dal matrimonio con il conte Umberto Marzotto, nonna, stilista, musa ispiratrice per molti artisti, primo tra tutti Renato Gattuso, modella e presenza indiscussa dei migliori salotti italiani.

 

Ci lascia ad 85 anni, dopo una vita frenetica, fatta di pettegolezzi e stile, ma anche sorrisi e grande generosità. Nasce poverissima nel 1931 a Reggio Emilia, da padre casellante delle ferrovie e madre mondina. Nei primi anni della giovinezza, per aiutare la famiglia, lavora nelle risaie della Lomellina dove per proteggersi dalle zanzare e dai morsi di topi e serpenti era costretta a fasciarsi piedi e gambe.

 

La prima occasione si presenta quando Marta Marzotto, nata Vacondio, inizia a lavorare come sarta per poi fare il grande salto di qualità una volta trasferita a Milano, dove diventa prima modista e successivamente modella. È proprio in questo ambiente che attira l’attenzione del conte Umberto Marzotto, erede dell’omonima industria tessile, dal loro matrimonio nascono cinque figli: Paolo, Annalisa (morta a 32 anni per una fibrosi cistica), Vittorio Emanuele, Maria Diamante e Matteo. Milano è stata la sua casa e la sua fortuna, ma anche una gabbia d’oro da cui la stilista sarebbe voluta fuggire più volte.

 

Come modella, ha indossato gli abiti dei più grandi stilisti. La sua più grande passione erano i caftani, immancabili, larghi, colorati e preziosi, che riusciva ad indossare in ogni stagione ed ad ogni occasione, arricchiti da morbidi colbacchi, ventagli abbinati, babbucce ai piedi e grandi gioielli. Lei stessa è stata stilista, gli amici ricordano che una volta fece arrivare cento casalinghe in pullman che avrebbero sfilato con i suoi abiti sconvolgendo il pubblico.

 

Era questa la sua forza, la libertà di spirito e il sorriso perennemente sul viso. Il suo spirito indomabile però la porta ad essere spesso protagonista del gossip. Amante dell’arte è proprio in quest’ambiente che conosce il pittore Renato Gattuso, di cui diventa amante e musa ispiratrice, c’è poi la storia con Lucio Magri, al tempo segretario del Partito di unità proletaria per il comunismo.

 

Ma la sua vita è stata piena anche di opere di bene. Donna ricca, ma di cuore, ha sempre viaggiato alla ricerca di opere famose e sconosciute da restaurare. E il suo volto è stato anche testimonial nella lotta contro la camorra e le eco-mafie, soprattutto nella terra dei fuochi, un impegno che ha portato avanti fino alla fine e che gli è valso la cittadinanza onoraria di quindici comuni del casertano.

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