Chiudi gli occhi, lasciati andare

L’estate italiana, come ogni anno, saluta l’arrivo dell’“Umbria Jazz”.
Danilo Rea

Già nell’aria si sente la differenza. È estate. Le piazze tornano a riempirsi, gioiosamente. Si assapora quel gusto dolce, quella gioia dello stare insieme, all’aperto, in mezzo a tanti. L’inverno, il freddo, la pioggia ogni anno fanno dimenticare l’aria estiva, che poi, di nuovo rinasce, sorprende.

 

Con lei tornano i mercati nelle piazze, i giochi, i balli. Con essa echeggia, di nuovo per le strade, la musica; quella dei grandi numeri. Negli stadi, nelle arene, nelle discoteche. Rock, pop, musica leggera. E poi in sordina, quasi sottovoce, riappare anch’esso, col suo sapore lontano, del Nuovo Mondo, sogno e maledizione di chi lo ha incontrato; con il calore di chi l’ha creato, con la profondità della sua voce e la sua malinconia: il jazz. Sembrerebbe cozzare con il clima di gioia delle sere d’estate, ma intanto si chiudano gli occhi e ci si lasci trasportare. Le sue note parlano, parlano a ciascuno, non necessariamente alla mente.

 

E assieme al jazz, ogni anno ritorna anche il suo più grande festival italiano: l’“Umbria jazz”, tra l’8 e il 17 luglio. I nomi sono tanti: Carlos Santana, Prince, Liza Minnelli, Ahmad Jamal, B.B King, Danilo Rea (nella foto).

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