Chiesa e migranti
Agostino Marchetto - La Scuola
È troppo audace affermare che i Cie, Centri di identificazione ed espulsione per stranieri, non sono un luogo dignitoso per esseri umani che, tra l’altro, non hanno commesso alcun reato? È troppo sovversivo richiamare i testi del diritto internazionale per contestare il respingimento in mare di profughi che non possono neanche chiedere asilo?
Sembra inconcepibile criticare i termini di un trattato che appalta la delocalizzazione dei controlli alle frontiere ad un regime, come quello libico, che non riconosce la convenzione Onu sui rifugiati? Monsignor Agostino Marchetto lo fa. Pur essendo un diplomatico di lungo corso, da trent’anni in giro per il mondo, non ha avuto timore a prendere posizioni esplicite mentre ricopriva l’incarico di segretario del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti. Attirandosi, quindi, le inevitabili e conseguenti critiche e incomprensioni.
«Dovevo stare zitto?» risponde in questo libro al suo intervistatore, Marco Roncalli che, da saggista e conoscitore della storia del ‘900, riesce a far emergere il nocciolo culturale di tante questioni molto concrete, dal pacchetto sicurezza al diritto di navigazione, con lo sguardo rivolto al senso di una testimonianza cristiana ragionevole e lungimirante. Usando, tra l’altro, un linguaggio laico e comprensibile a tutti, utile per un dibattito aperto, quanto mai necessario oggi che un’ondata di immigrati sat bussando alle nostre porte.