Chiara Lubich. Rivoluzionaria del Novecento

Pubblichiamo da L'Osservatore romano l'articolo sulla presentazione in Senato del libro PortarTi il mondo tra le braccia di Città Nuova editrice
Chiara Lubich

Vi riproponiamo l’articolo de L’Osservatore romano del 21 luglio sulla presentazione in Senato della biografia della fondatrice del Movimento dei focolari scritta dall’editorialista del Corriere della Sera Armando Torno,avvenuta il 19 luglio scorso davanti al presidente del Senato italiano Renato Schifani e degli altri esponenti del mondo politco.

 

 

«Una donna protagonista del Novecento. Artefice di una rivoluzione silenziosa che ancora oggi continua a produrre frutti e a costruire ponti di reale fraternità tra i popoli e le religioni. È questo, in sintesi, il ritratto di Chiara Lubich delineato dal presidente del Senato italiano, Renato Schifani. L’occasione è stata ieri, nella prestigiosa cornice di Palazzo Giustiniani, la presentazione del libro di Andrea (Armando, ndr) Torno, editorialista del Corriere della Sera, dedicato alla fondatrice del Movimento dei focolari, morta nel 2008 (PortarTi il mondo fra le braccia. Vita di Chiara Lubich, Roma, Città Nuova, 2011, pagine 160, euro 10).

 

«Quella della Lubich, ha evidenziato infatti Schifani, «è stata una rivoluzione silenziosa, lontana dai clamori e dalle ostentazioni» e «al contempo profonda, capillare, ininterrotta che ha rivelato le doti e le capacità di innovazione, visione e apertura di una donna che ha lasciato una grande eredità alla storia della Chiesa del Novecento, in nome della fede cattolica sentita e ritenuta sempre guida e riferimento per ogni azione».

 

«Il libro di Torno ripercorre l’intera parobola umana della Lubich, nata a Trento nel 1920, che con la sua intuizione e il suo impegno religioso e civile ha dato vita a una realtà, quella appunto dei Focolari, presente oggi in 182 nazioni, con circa 150.000 componenti effettivi e circa due milioni di simpatizzanti, molti dei quali appartenenti ad altre religioni. Si tratta di una biografia del tutto particolare, poiché viene tratteggiata grazie alle testimonianze di quanti hanno avuto modo d’incontrarla. "La vita di Chiara — viene sottolineato — l’hanno scritta i fatti che volevano essere ricordati".

 

«Per la seconda carica dello Stato, la Lubich è stata "portatrice di un progetto diverso e di una diversa concezione di umanità, senza vincoli né barriere". E, «in nome delle sue idee e della sua profonda fede, ha diffuso il suo progetto non solo in Italia e ha dialogato con l’islam, con il mondo ebraico e le altre religioni». E, come accaduto, per altri grandi protagonisti nella storia della Chiesa — ha aggiunto Schifani — "il suo cammino di fede ha incontrato non poche difficoltà e diffidenze. Ha attraversato fasi in cui fortissimo è stato il senso di abbandono, di dubbio, il sentimento di solitudine, di “silenzio di Dio”.

 

«Il presidente del Senato ha infine rammentato "l’immensa eredità morale e spirituale, ma anche organizzativa e per così dire “pratica” lasciata da Chiara Lubich", citando le sue stesse parole: "Nel mondo c’è un grande squilibrio fra ricchi e poveri, quindi i beni dovrebbero muoversi per fare comunione fra loro, ma i beni non si muovono se non si muovono i cuori".

Si tratta, ha concluso Schifani, "di un’eredità che ciascuno può portare avanti", che "riscopre la radice profonda di una storia che va oltre e trasforma la vita di ogni donna e uomo, in speranza per il mondo intero. Una speranza di cui tutti abbiamo più che mai bisogno"».

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