Chiara Lubich, cominciato il centenario

Il 7 dicembre l'inaugurazione della mostra intitolata: "Chiara Lubich città mondo" ha aperto, a Trento, le celebrazioni per ricordare i cento anni dalla nascita della fondatrice dei Focolari    

Una giornata da ricordare non solo come data inaugurale di una mostra e di un anno di celebrazioni, ma come momento significativo per tutto il Movimento dei Focolari: così potremmo definire lo scorso 7 dicembre, quando a Trento ha aperto al pubblico la mostra “Chiara Lubich città mondo”. Infatti, non solo questa mostra – un percorso multimediale, pensato per far incontrare al visitatore la figura della fondatrice dei Focolari – ha segnato l’inizio del Centenario della nascita di Chiara; ma con l’occasione la Provincia Autonoma di Trento ha anche insignito la presidente dei Focolari, Maria Voce, del Sigillo di San Venceslao – un riconoscimento «per aver saputo interpretare con impegno instancabile i valori dell’unità e della pace, esprimendoli con la passione incondizionata che ha sempre contraddistinto Chiara Lubich». Per questo Maria Voce si è detta grata e commossa, e ha affermato di sentire tale onorificenza per tutto il Movimento.

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Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e il sindaco reggente di Rocca di Papa Veronica Cimino, il sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali senatore Stanislao Di Piazza, il vescovo di Trento mons. Lauro Tisi, il direttore e il presidente della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi e Giorgio Postal, il co-presidente del Movimento Jesus Moran e la co-responsabile del Centro Chiara Lubich Alba Sgariglia, nonché i curatori della mostra Giuliano Ruzzier, Anna Maria Rossi e Maurizio Gentilini. La mostra – realizzata dalla Fondazione Museo Storico del Trentino e dal Centro Chiara Lubich – è ospitata nella suggestiva cornice delle Gallerie di Piedicastello, due ex tunnel stradali riadattati a spazio espositivo. «Questo progetto si sviluppa attraverso il percorso della vita di Chiara, in un luogo, Le Gallerie, con una particolare vocazione – ha osservato Alba Sgariglia –. Tre sono infatti le peculiarità: il luogo, Trento, dove Chiara è nata; il tempo, perché Chiara ha sempre iniziato la sua storia dicendo “erano tempi di guerra e tutto crollava” e proprio Le Gallerie raccontano la storia travagliata del Novecento. Infine lo spazio: quando siamo entrati siamo rimasti stupiti dalle immensità di queste strutture, che ci portavano verso l’infinito; per Chiara, partita da Trento le diverse città erano l’intero mondo, ma è anche vero che l’intero mondo era un’unica città».

Giuseppe Ferrandi ha introdotto e coordinato gli interventi da cui è emersa la figura di Chiara Lubich, quale personalità con profonde radici in terra trentina; ma che, attraverso il suo carisma, ha saputo parlare un linguaggio universale. «Siamo orgogliosi di partecipare a questo percorso – ha detto Maurizio Fugatti – che ci permette di conoscere ed approfondire il grande messaggio di Chiara Lubich, una donna e una trentina che riuscì a portare il suo straordinario messaggio di pace e di unità in tutto il mondo». «Due sono le parole che mi vengono in mente quando penso a Chiara Lubich: carisma e profezia – ha detto Giorgio Postal –. Interrogarci su Chiara Lubich e collocarla nella storia diventa dunque un modo per affrontare le sfide che ci stanno di fronte, come società e come singoli». Un messaggio dalle molteplici sfaccettature, ha osservato il sindaco Andreatta: «Questo Centenario sarà occasione per scoprire tante Chiara. Quella dell’incontro, del dialogo, dell’unità. Donna di fede, di servizio, di speranza, quella che è nel cuore della Chiesa e dell’umanità». E Lorenzo Dellai, ex sindaco di Trento, che nel 1995 consegnò a Chiara Lubich il sigillo della città, ha ricordato come lei esortasse i trentini ad essere all’altezza dell’anima di questa città: «Io penso che di questo carisma, di questa profezia oggi ci sia sempre più bisogno». Un invito ad impegnarsi in prima persona per vivere nell’oggi questo messaggio ripreso anche da mons. Tisi, che ha esortato a «far conoscere il Dio di Chiara per capovolgere la narrazione di Dio, questo Dio della tutela irrevocabile dell’altro». Dal senatore Di Piazza è infine arrivato non solo il saluto del governo, ma anche il ricordo di come Chiara si fosse impegnata per creare un nuovo modello politico improntato sulla fraternità.

Domenica 8 dicembre è stata poi inaugurata a Tonadico, in Primiero, una sezione staccata della mostra: luogo scelto in virtù dell’importanza di queste valli, che videro la spiritualità del Movimento prendere forma compiuta nell’estate del 1949. Palazzo Scopoli, dove l’esposizione ha sede, è infatti a poca distanza dalla baita in cui Chiara e le sue prime compagne trascorsero le vacanze estive in quell’anno. Entrambe le sezioni della mostra sono aperte fino a fine 2020.

 

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