C’è ancora buio nella luce

Per questo articolo, apparso sulm n. 7/1962 di Città Nuova, di cui riportiamo la parte conclusiva, Piero Pasolini aveva preso spunto dalle esperienze sull’emissione e l’assorbimento delle radiazioni da parte dei corpi materiali fatte da Max Planck (nella foto) verso la fine dell’Ottocento. Esperienze che «avevano messo in evidenza fenomeni ribelli e irriducibili alle formule e alle leggi che la Fisica classica prevedeva nella maniera più esatta e sicura».
Max Planck

Prima di porre in discussione i princìpi primi su cui si basa la stessa possibilità di pensare dell’uomo, bisognerebbe non dimenticarci che noi oggi non conosciamo tutto… Questa indeterminatezza, che i fenomeni elementari presentano attualmente per la nostra conoscenza, più che a una loro reale inconoscibilità, deve essere dovuta al fatto che abbiamo introdotto degli elementi errati o incompleti nel nostro sistema certamente imperfetto, costruito per studiarli.

Adoperiamo con disinvoltura dei concetti, come quello di spazio, di moto, di massa, energia, ecc. Corrispondono essi in effetti a quella realtà cui si riferiscono? È certamente più legittimo dubitare dell’esattezza di questi concetti, che non dubitare della validità dei princìpi assoluti.

 

Questa posizione di equilibrio e di umiltà è stata quella dei più grandi scienziati, i padri e creatori della Fisica moderna, come Einstein, Reichembach, De Broglie… e Planck stesso, il responsabile della grande rivoluzione… Questi si è dichiarato nettamente contrario all’indeterminismo, inteso come negazione del principio di causalità. Egli distingueva nettamente la realtà del mondo in sé, dallo schema che noi ci facciamo per conoscerlo: le contraddizioni stanno solo nella imperfezione dello schema.

 

L’immagine del mondo – egli diceva – nell’armonia più perfetta e nella causalità più rigorosa corrisponde esattamente al mondo in sé, solo nella mente di uno spirito ideale, Dio, che penetra il suo sguardo nel presente, nel passato, nel futuro.
Questa è una linea che impedisce a ogni mente di smarrirsi nelle profondità oscure e misteriose del mondo fisico. In Dio, verità essenziale, prima o poi, ogni intelligenza di buona volontà dovrà trovare il metro, la misura e il significato di ogni realtà che incontra nella sua ricerca, poiché in lui è la ragione d’essere d’ogni cosa.

Piero Pasolini

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