Carote: cotte è meglio!

Gli antiossidanti rallentano il processo dell’invecchiamento, proteggendo le cellule del nostro organismo dai danni dei processi ossidativi, provocati dalla deleteria azione dei radicali liberi. Sono molto importanti, tra le sostanze antiossidanti, i cosiddetti carotenoidi che hanno preso il nome dalla carota, ricchissima di un carotenoide: il betacarotene. La carota appartiene alla famiglia botanica delle Ombrellifere, caratterizzata da una inflorescenza a forma di ombrello. In natura si trovano due forme di vitamina A: il retinolo (di origine animale) ed il betacarotene (di origine vegetale) che è una provitamina, cioè un precursore della vitamina A. Questa vitamina è molto importante per la nostra salute: è necessaria per la crescita e la riparazione dei tessuti, protegge le mucose riducendo la suscettibilità alle infezioni, favorisce una buona vista, aiuta la formazione delle ossa e, secondo recenti studi, svolge un’ azione antitumorale. La vitamina A di origine animale o sintetica, se assunta in eccesso, si accumula nel nostro organismo e può provocare fenomeni di intossicazione. Con la carota questo ri- schio non sussiste perché il betacarotene, nell’organismo, viene trasformato in vitamina A secondo il fabbisogno. Possiamo quindi mangiare carote e i prodotti vegetali ricchi di betacarotene (spinaci ecc.) a volontà! Di recente i risultati preliminari di uno studio europeo, sovvertendo una vecchia convinzione crudista, hanno dimostrato che le carote cotte fanno più bene di quelle crude. La cottura, infatti, ammorbidisce le cellule di questi ortaggi e migliora l’assorbimento dei carotenoidi da parte dell’intestino. “Se le carote sono bollite, i carotenoidi sono assorbiti quattro volte più facilmente” ha dichiarato la dott.ssa Sue Southon, che ha coordinato uno studio condotto presso l’Institute of Food Research di Norwich, in Gran Bretagna: “Le cellule delle carote hanno pareti resistenti e la cottura favorisce il rilascio delle sostanze contenute in questi ortaggi”, ha affermato. L’ “effetto carota cotta” può valere anche per altri vegetali: per esempio si assimila più facilmente il licopene, il carotenoide del pomodoro, tanto benefico se questo ortaggio viene consumato cotto piuttosto che crudo. In passato si era sempre detto che la cottura distrugge molte preziose sostanze degli alimenti, ma la vitamina A resiste abbastanza bene al calore e i procedimenti di cottura non la danneggiano.

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