Campione a 39 anni

Mondiale Superbike per Max Biaggi e la sua Aprilia.
Max Biagi

Tredici anni sono tanti per chi, come Max Biaggi, è nato col desiderio di primeggiare. Indole che, a volte, lo ha portato ad andare un po’ fuori dalle righe. Sì, perché il “Corsaro”, centauro romano con tanto talento e poca diplomazia, si è dovuto reinventare più volte prima di tornare, finalmente, al successo.

Quello raggiunto domenica 26 settembre sul circuito di Imola, però, vale doppio, perché Biaggi ha conquistato uno dei titoli più ambiti nell’intero panorama del motociclismo: il Mondiale Superbike. Poi, perché lo ha fatto a 39 anni suonati, dopo che ne erano passati ben tredici dall’ultimo dei suoi quattro trionfi iridati in 250. La 500/MotoGP, invece, gli riserva soprattutto delusioni.

Poi, piano piano, la risalita. Iniziata col passaggio al Mondiale Superbike, che vede in pista le due ruote derivate dalla serie (quelle vendute al pubblico). Due anni in Suzuki prima del passaggio all’Aprilia. Una stagione di ambientamento, poi il fenomenale 2010. Pilota, moto e sponsor (Alitalia) tutti italiani: un cocktail esplosivo. Gli avversari? Tanti, veloci e molto più giovani di Max. La carta d’identità, però, non è un problema per Biaggi, che si porta a casa un titolo mai conquistato prima da un pilota italiano.

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