Camogli, parte del cimitero crolla in mare: recupero delle bare in corso

Una parete rocciosa è precipitata in mare portandosi dietro tre settori del colombario del cimitero di Camogli, in provincia di Genova: le macabre immagini delle bare che galleggiano in acqua e i lavori di recupero
Cimitero Camogli (da Vigili del Fuoco)

Un tonfo. E il macabro spettacolo delle bare che galleggiano in mare. Questa mattina sono riprese le ricerche dei resti umani, caduti in mare, a seguito del crollo di una parte del cimitero di Camogli, in provincia di Genova. Una falesia, una parete rocciosa, si è staccata, trascinando con sé tre settori del colombario. I feretri, che sono precipitati in mare da una decina di metri, sono circa 200, conservati in bare o cassette da ossario. I tecnici della Protezione civile sono tornati per valutare la stabilità della falesia. Questa notte gli abitanti della zona hanno avvertito nuovi movimenti vicino alla parete crollata.

Il fatto

Alcuni operai stavano lavorando alla ristrutturazione di alcuni colombari, quando hanno sentito un forte rumore e il terreno ha iniziato a vibrare. In un attimo la parete della falesia è precipitata con alcuni loculi. Il rumore è stato sentito da tutti gli abitanti della zona. Questa è l’ennesima dimostrazione della fragilità morfologica della Liguria. Immagini come queste riportano i suoi abitanti a tristi avvenimenti del passato, dalle alluvioni alle frane. Un episodio simile era accaduto qualche anno fa nel quartiere di Genova Nervi, quando anche in quel caso una parte del promontorio era crollata senza nessuna avvisaglia. Le case erano state evacuate per i controlli degli inquirenti e per mettere in sicurezza la zona, ma i lavori di recupero di alcune case sono ancora fermi.

Cimitero Camogli (da Vigili del Fuoco)

La situazione

A preoccupare non è solo il camposanto, ma anche la strada provinciale che porta al borgo di Camogli e a alcune case vicine, costruite sulla stessa grande falesia della zona, che in questi anni è stata molto battuta dalle mareggiate. «Vicino all’area del crollo – ha spiegato il sindaco Francesco Olivari – sono in corso il lavori di consolidamento della falesia. Da una prima analisi emerge che è stato un crollo difficilmente prevedibile e contenibile». La Guardia costiera ha sistemato delle barriere in mare per contenere i materiali finiti in acqua e non ancora recuperati. Oggi sarà eseguito un sorvolo con i droni per ricerche più accurate e organizzare il recupero della salme rimanenti.

Si sapeva già che la falesia fossa soggetta a fenomeni di instabilità: A settembre si era aperto un cantiere per “interventi di consolidamento e manutenzione straordinaria della falesia sottostante il cimitero comunale”, che erano stati finanziati dalla Regione.

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