Bruni: Un cambiamento che porti stabilità

Le tre proposte di Luigino Bruni mirano ad un governo tecnico, alla tassazione dei patrimoni e delle transazioni finanziarie, alla riforma della Banca centrale europea

Le tre proposte di Luigino Bruni, docente di Economia politica all’università di Milano-Bicocca.

1.    Serve innanzitutto un governo tecnico di grandi competenze e specchiata onestà che sia in grado di offrire garanzia a livello internazionale. Il nostro Paese è capace di offrire personalità adeguate che si sottraggano al gioco delle maggioranze traballanti e sappiano fare delle scelte che l’attuale esecutivo non vuole e non può fare.  Un cambiamento urgente dettato dall’emergenza nazionale che metta in grado l’Italia di arrivare a nuove elezioni in un clima di stabilità.

2.    Una riforma fiscale seria che tassi i redditi da patrimonio e non le imprese e il lavoro. Se si tassano in maniera spropositata i redditi c’è l’effetto sostituzione per cui le persone, in genere, oltre una certa soglia, non hanno più convenienza a lavorare e a produrre. Si tratta, perciò, di offrire alle imprese le condizioni per crescere, investire, assumere lavoratori. L’equità, introducendo assieme patrimoniale e fattore famiglia, comporta efficienza. Le attuali proposte di riforma sono invece inefficaci e irrazionali perché sotto il tiro di fuochi incrociati

3.    Infine ci sono delle misure necessarie che vanno oltre l’Italia e che  chiamano in gioco la regolamentazione internazionale della finanza speculativa, come potrebbe avvenire introducendo la tassazione delle transazioni finanziarie (cosiddetta Tobin tax). Così come diventa necessario arrivare alla riforma della Banca centrale europea, che sia davvero una banca centrale e non un’istituzione che svolge più un ruolo di freno che non di progresso.

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